
la mattina dopo la compagnia va a sciare ed io decido di fare un giro in paese. Canazei in 10 minuti la giri. Quindi rientro in albergo. Scelta, libro, piscina, palestra, sauna. Vada per la sauna, per me novità assoluta.
Vado in camera, accappatoio, doccia ed entro. caldo bestiale ma è l'umidità che da fastidio. qualche persona è stesa, niente di eccezionale, comunque un'occhiata ai loro bassi ventri la do, ribadisco niente di particolare. Dopo qualche minuto resto solo e sto pensando di uscire, non resisto. si apre la porta ed entra un signore sui 55/60 anni, per renderti l'idea hai presente il finlandese dello spot della ricola. quello era il genere.
Saluta in tedesco ed io rispondo in italiano. Con un forte accento tedesco, mi chiede se può abbassare un po la temperatura, va bene, si alza e nel movimento si apre l'accappatoio. Boom. Tutto un batuffolo di pelo sale e pepe con una pancetta soda, e giù un bel ciondolo circonciso.
Non so se ho indugiato troppo con lo sguardo, lui chiude l'accappatoio e mi si siede più vicino. Piacere Jacob, piacere Gianni. soliti convenevoli di dove sei. Rimini, lui Stoccarda.
E’ a Canazei per il fine settimana. mi racconta che era vedovo, era stato sposato con un'italiana e venivano spesso a Canazei e cosi lui quando può ci ritorna. Comunque io con la coda dell'occhio cercavo di intravedere tra le pieghe dell'accappatoio, qualcosa, poi lui mi guarda, fa un sorriso ed apre l'accappatoio.
L’uccello gli era diventato barzotto a me il cazzo barzotto mi fa impazzire.[è verissimo NDR]
Lo guardo, rido ed allungo la mano. Lui fa lo stesso. ci guardiamo e lui dice: - Qua non si puo-.
Lo guardo, rido ed allungo la mano. Lui fa lo stesso. ci guardiamo e lui dice: - Qua non si puo-.
- Allora vieni da me sono solo.
Il tempo di rientrare in camera, cambiarmi e mi fiondo davanti alla sua porta. Mi riceve in accappatoio, chiude la porta e mi sbatte contro di essa e mi ritrovo la sua lingua in bocca e la mano sull'uccello.
Senza mai smettere di baciarmi, mi spoglia e poi incomincia a scendere giu con la lingua, prima fermata capezzoli, pancia, ombelico, con fermata. Io ridevo perché i peli della sua barba mi facevano il solletico ed in fine, capolinea Incomincia a leccare e piano piano lo ingoia. Gli dico vai piano che qui esplodo.
Lo sollevo,e tocca a me . Mi perdo nel suo pelo, lui intanto dice qualcosa in tedesco che non capisco. Scendo giu piano la mia lingua lo lava e mi fermo ad ammirare il suo bel cazzo, ora non più barzotto me ben dritto. Una goccia appare sulla cappella, la lecco. È dolcissima mi ricorda le gocce che a volte sono sui fichi maturi. Non ci penso due volte e lo faccio sparire a fatica in bocca, anzi in gola.
Lo sollevo,e tocca a me . Mi perdo nel suo pelo, lui intanto dice qualcosa in tedesco che non capisco. Scendo giu piano la mia lingua lo lava e mi fermo ad ammirare il suo bel cazzo, ora non più barzotto me ben dritto. Una goccia appare sulla cappella, la lecco. È dolcissima mi ricorda le gocce che a volte sono sui fichi maturi. Non ci penso due volte e lo faccio sparire a fatica in bocca, anzi in gola.
Lui continua a mormorare parole in tedesco, lo guardo, non potendo parlare, lui capisce e mi dice, piano, piano.

Ci baciamo lungamente e poi mi ritrovo con il suo cazzo in bocca e lui il mio, Mi piace leccargli la punta . Geme e allora lui sposta la sua bocca dal mio cazzo al mio culo. Mi lecca, morde e mi penetra con la lingua. Fai piano se no vengo, lui allora me lo riprende in bocca e inizia a spompinarmi, ed io mi rituffo sul suo cazzo ed incomincio anch’io a sbocchinarlo ma sento che sto per venire e glielo dico e lui accellera i movimenti, vengooo nella sua bocca. Lui manda giù tutto e continua a leccarmi. Gli dico adesso tocca a te.
Gli lecco il buco lungamente,geme, mi bagno un dito e piano piano lo infilo.

Incominciamo a parlare, curioso gli chiedo come mai sia circonciso e lui mi dice sono ebreo. I suoi genitori scapparono dalla Germania Nazista alla fine degli anni trenta. Si rifugiarono in Svezia, dove Jacob è nato


Si era fatta ora di pranzo e così mi invta a pranzare con lui. Accetto. Il pranzo è stato solo un intermezzo nel nostro parlare.
Ad un certo punto mi guarda e mi dice, vuoi passare la notte con me? Non ho mai dormito con un uomo. Poi domani arriva mia figlia con i nipoti e non so se potremmo rivederci. D’impulso gli rispondo di si e penso cosa racconterò alla compagnia.
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