Benvenuto nel mio blog,
spero che ti piacciano questi brevi/ brevissimi racconti,
sarei veramente contento di poter leggere eventuali tuoi commenti.
Grazie, ciao
Valerio

venerdì 28 dicembre 2012

Patente e libretto

     Come ogni anno qui in ufficio nel mese di dicembre è un rincorrere il tempo perché ci sono una sacco di adempimenti da fare assolutamente prima del 31.
"Antonia sono arrivati gli assegni della B*** da spedire?" chiedo
"Non ancora, telefono subito"
     Trascorsi soli pochi minuti ed Antonia è qui di fronte. "Ascolta Valerio quest'anno non li li mandano con il corriere come al solito bisogna che ci vada qualcuno di noi a ritirarli a ****"
"OK ci vado io domani mattina"
"Bene allora dammi un documento che vogliono un  un fax con i dati di andrà a ritirarli"
  Meccanicamente prendo dal portafoglio e passo la tessera della patente alla collega, poi prendo gli ultimi documenti:"Ci vediamo oggi pomeriggio devo andare a raccogliere delle firme dei titolari, poi vado a casa"
"Ciao"
   Un pellegrinaggio tra le più belle ville sulle colline intorno alla città per avere le 6 firme, poi finalmente a casa.
   Dopo pranzo, una pausa che si può veramente chiamare pausa pranzo, dopo 15 giorni di soli panini e tramezzini presi al volo in ufficio, prendo la macchina per tornare in ufficio.
   Appena fuori dal paese, pattuglia dei carabinieri.
   Mi fermano
   Accosto piano.
"Buon giorno" sono del mio paese, li conosco quasi tutti, ma questo no forse è nuovo, l'altro invece più anziano che è rimasto vicino alla macchina lo conosco. Se ben ricordo i gradi militari dovrebbe essere il maresciallo.
"Buon giorno, ho combinato qualcosa che non va?" domando io, sono sempre nervoso quando mi fermano.
"Semplice controllo" risponde educatamente il militare
   Guarda il tagliando dell'assicurazione, poi ritorna al finestrino "Mi favorisca patente e libretto"
Prendo il libretto dal cruscotto, prendo il portafoglio... azz ho lasciato la patente in ufficio all'Antonia.
   Consegno il libretto, poi "La patente l'ho dimenticata in ufficio questa mattina"
   Sempre con assoluto garbo il carabiniere "Ha per caso un altro documento"
"Si la carta d'identità" dico io mentre l'estraggo dal portafoglio.
   Prende il libretto e la mia carta d'identità a va dal collega che prende i dati dopo alcuni minuti (per me infiniti) torna "Purtroppo devo farle una multa inoltre dovrà presentarsi in caserma per mostrarci la sua patente per evitare un verbale più molto più grave."
   Non rispondo faccio solo un cenno ben interpretato dal militare.
   Compila il verbale mi pone per la firma.
   Poi mentre mi consegna la copia "Allora entro due giorni lavorativi, perciò domani giovedì o dopodomani venerdì dovrà presentarsi in caserma con la patente"
"Io queste mattine ho dei grossi impegni di lavoro posso passare nel tardo pomeriggio?"
   Nel frattempo si avvicina il Maresciallo "Il verbale eventualmente dobbiamo stenderlo noi due, siamo purtroppo di turno sabato lei sig, Valerio può passare sabato mattina in caserma prima della 10, anche se gli uffici sono chiusi noi iniziamo un giro di pattuglia più tardi."
   Prendo la mia multa ringrazio per la cortesia "Ci vediamo sabato, buona giornata"
   I due militari mi salutano ed io riparto con la multa, azz che felicità!
   Due giorni pieni finalmente sabato di solito anche al sabato mi alzo allo stesso orario in estate approfito per sistemare il giardino  adesso anticipo solo l'orario della spesa settimanale.
   Dato che ho l'appuntamento in caserma dopo la doccia mi trastullo in casa, poi alle nove con la mia patente mi avvio verso la caserma.
   Suono
   Il cancello si apre atomaticamente .... da dietro il portone sento un rumore di chiavi che dopo parecchie mandate si apre.
   E' il carabiniere più giovane, ma a guardarlo bene non è più un giovanotto  sui  40 certamente, porgo la mia patente, mentre va nell'altro ufficio a farsi una fotocopia sento:"maresciallo c'è il Sig. G.Valerio con la patente se scende chiudiamo tutto"
   Arriva il maresciallo con una tuta ed una maglietta verde a maniche corte troppo attillata con la scritta ESERCITO.
"Scusi stavo preparando ... così finiamo il verbale e lei potrò godersi il sabato"
   Lascia la porta aperta di li a poco l'ufficio si riempie di un intenso profumo di cucina
quando i due militari ritornano mi consegnano la patente hanno già steso un verbalino mi chiedono un'altra firma.
"Tutto fatto", dice con la faccia sorridente il maresciallo più o meno mia età barba ancora non fatta
   Finalmente tranquillo riesco a dire "Che buon profumo, oggi pesce, complimenti al cuoco"
   Interviene il carabiniere "E' il maresciallo che a volte ci vizia con la sua cucina."
"Inverno qui in paese niente turisti alberghi chiusi locali chiusi fra poco un breve giro di pattuglia poi possiamo gustarci le sogliole freschissime che mi ha regalato Davide" lo chiama per nome forse sa che lo conosco anc'io.
   Sarà la cordialità dei due militari sarà il clima festivo che già di respira sarà il piacevole odore di buon cibo
ma io mi sento veramente tranquillo e non teso come quando gli ho incontrati mercoledì. 
Riesco a chiedere: "Come le fa maresciallo, perché anch'io in casa a volte mi dedico alla cucina"
   Come non l'avvi mai detto il maresciallo si siede e comincia a roccantarmi come cucina, si vede che gli piace, anzi è orgoglioso che quando cucina lui tutti sono contenti in caserma a volte anche chi ha famiglia resta con i commilitoni per il pranzo.
   Tra una chiacchiera sulla triglia al vino ed una sul brodetto.
   Ci accorgiamo che sono già le 11.00
   Il carabiniere più giovane che aveva quasi solo assistito alla nostra conversazione "Maresciallo questa mattina  non facciamo la pattuglia in macchia."
"Ma si, faremo un giretto oggi pomeriggio, con sto freddo non c'è nessuno in paese"
poi continua "dai Valerio vieni a sentire dal vero se ti piace la mia cucina"
   Mi chiama per nome, ma io lo conosco solo perché è una vita che fa servizio nel nostro paese.
   Lasciamo l'uffico e mi fa accomodare nell'appartemento poco diverso dagli ufficio scarno essenziale, la cucina invece è piena di profumi ed è anche ben sistemata e ben organizzata.
   Mi fa accomodare su una sedia vicino al tavolo mi mostra le sogliole già pronte per essere saltate in padella, mentre da un pentolino con fuoco spento esce ancora un profumo inteso, "Quello è il sugo per le tagliatelle che abbiamo preso da Giovanna il negozio di pasta fresca qui accanto"
   Poi si alza e battendomi la mano sulla spalla "Sono troppe per due se  vuoi poi restare a pranzo qui così mi saprai dire se le sogliole di  ... Davide ... sono cucinate bene"
   Al nome del pescatore si sofferma più del normale.
<avrà letto il mio racconto oppure Davide gli ha raccontato qualcosa>  penso, ma non ho tempo a darmi la risposta che lui mi passa dietro e di me e la sua mano scende sulla tetta destra.
   Sono bloccato non so come reagire, cosa fare riesco solo a dire stupidamente
"Alle sogliole di Davide non riesco a dire di no"
   Entra in cucina anche l'altro collega, che si era comodo stessa tuta ma con maglietta bianca  e scritta ESERCITO verde.
   Si siede di fronte a noi, mentre Salvatore così si chiama il maresciallo  continua a giocare con la mia tetta ed appoggia il suo pacco sulla sulla mia spalla.
   Ha già il cazzo in tiro il porco.
   Mentre il collega comincia a toccarsi il pacco da sopra la tuta.
   Non so cosa dire, una cosa è certa mi si sta drizzando l'uccello.
   Ora Salvatore si sposta e mi porge in suo pacco a pochi centimetri dalla bocca.
   Senza abbassare la tuta comincio a giocarci, sento a Salvatore piace il mo lavoro.
   Senza farmi alzare si scosta  inizia a sfilarmi la felpa, mentre ero con la testa nella maglia, anche l'altro militare si è avvicinato a me, così quando la testa esce mi ritrovo il suo cazzo già bazzotto a pochi centimetri.
   Abbandono Salvatore e mi dedico al cazzo di Giovanni, che bravo sa di fresco si è appena lavato ed ha usato certamente un detergente particolarmennte profumato.
   Lecco la cappella, mentre gli abbasso fino sotto le ginocchia tuta e mutande. senza togliere il cazzo dalla mi bocca Giovanni riesce a togliersi i vestiti restando solo con la maglietta bianca.
girando lo sguardo a destra vedo che anche Salvatore si era già spogliato, senza lasciare la bella cappella comincia a giocare con le grosse palle pendenti di Salvatore, lo scroto esageratamente dilatato e le palle scendono in basso tra le cosce pelose.
   A me lo scroto così in basso non scende neanche dopo 15 minuti in bagno turco.
   Ma non ho tempo per altri pensieri, Salvatore si gira e mi mostra della chiappe da favola con parecchi peli, ma la cosa eccezionale tra le chiappe una foresta riccia.
   Inizio a leccare li chiappe prima una poi l'altra, poi allargandole con le mani mi tuffo con la lingua in quella giungla pelosa.
   Con una sincronia degna del miglior coreografo, Giovanni dopo avermi slacciato i pantaloni mi sta leccando la cappella come se volesse consumarmela con la sua lingua ruvida.
   In mezzo ai peli ricci, è stato comunque facile raggiungere il buco, lecco prima con la lingua piatta i buco e le pareti interne dell chiappe, i peli bagnati aderiscono poi con la lingua dura cerco si forzare il buco.
   A Salvatore il gioco piace sento che si contorce e si allarga sa solo le chiappe per facilitare il mio lavoro.
   Chiedo una pausa, voglio spogliarmi anch'io, stacco la lingua e in pochi secondi siamo tutte  tre completamente nudi nella cucina della caserma.
   Giovanni ricomincia stampandomi un bacio in bocca da paura mentre sento le sue mani su tutto il mio corpo, azz ma quante mani ha sembra un piovra.
   Mentre ci baciavamamo Salvatore libera completamente il tavolo poi si stende offrendoci uno spettacoloso culo e delle palla da toro.
   Io riprendo il piacevole lavoro di lingua in culo, mentre Giovanni prima con le mani poi con la bocca si decida alla grosse palle.
   Salvatore mugola come un toro in calore, io con tutto il mio peso lo spingo sulla schiena e lo blocco al tavolo mentre Giovanni dopo avergli bloccato le gambe continuiamo a leccargli culo palle e Giovanni riesce anche a succhiarlo il cazzo.
   No potendo muoversi Salvatore vuole parlare ma non ci riesce emetto solo emette rumori bestiali.
   Con molto vigore Giovanni lo gira a pancia in su, Salvatore ha la faccia stravolta, ma il cazzo duro come il ferro. Visto che è alla mia portata approfitto della sua bocca e ci infilo fino in gola il mio cazzo cominciando a scoparlo lentamente.
   Giovanni dopo aversi unto le dita (non so con che cosa) allarga un po' il culo già pronto, poi piano ci appoggia la cappella e  lentamente entra fino a far sparire il cazzo completamente dentro.
   Salvatore si ritrova bocca e culo occupati da cazzi duri, noto che ance il suo rimane dritto e la cappella sembra scoppiare.
   Perché non approfittarne, mi sdraio sopra senza smettere di scopargli la sua bocca mi ritrovo in un 69 da paura, forse la leccata che ha subito, forse il cazzo di Giovanni che stimola abilmente la prostata, sta che dopo soli due o tre succhiate mi riempie la bocca di sperma, mi alzo no riesco a trattenerla tutta mi cola sulla barba, Giovanni si avvicina mi lecca il viso per ripulirmi, cavolo è troppo, ed anch'io esplodo il primo schizzo in gola, poi per permettere a Salvatore di respirare libero la bocca  scarico tra i peli e sulle tette, Giovanni prima con le mani poi con la lingua gioca con le tette di Salvatore bagnate del mio sperma, e con un colpo di reni più forte urla: "Ti riempio tutto"
   Un attimo di pausa ma siamo in cucina, così decidiamo di andare in bagno per una bella sciacquata, ci sono due docce parallele, ma tutte e tre entriamo nella prima doccia, vogliamo risparmiare l'acqua, e continuare ad accarezzaci.
   Salvatore prende tre larghi teli ci asciughiamo senza dire una parola.   Rompe il ghiaccio Salvatore dai andiamo in cucina a mangiare il pesce di Davide che fra poco mi chiamerà per sapere come è andata.
 "Quel porco vi ha raccontato tutto" dico io
"Si ..." no n riesce a finire la risposta che gli suona il cellulare, lo prende da sopra la mensola:
"Pronto"
"..."
"Si, Davide tutto bene, penso di poterti dire a nome di tutti che è stato un bellissimo sabato"
"..."
"Ciao ora mangiamo le tue sogliole"
......
Che buono il pesce fresco di Davide e la cucina di Salvatore, e che dire della compagnia di Giovanni
Valerio

domenica 4 novembre 2012

Davide il pescatore


Lunedì mattina lunga e stressante riunione di lavoro; alle tre del pomeriggio finalmente finito. Saluti e via a casa.
Finalmente.
Alle quattro sono già in autostrada  e sono veramente stanco.
Lampo di genio ora mi fermo a S. e vado a rilassarmi in sauna.
Detto fatto, uscita casello e pochi chilometri dopo eccomi all’ingresso.
Pago, ritiro due teli, le ciabatte n. 43 e... dono della casa un preservativo.
Sono già allo spogliatoio.
Ottimo già ora posso godermi un culaccione pelosissimo che sta sistemando le sue cose nell’armadietto in basso.
Il pomeriggio è già bello, la riunione è già dimenticata.
Scendo, doccia accanto a me l’orsone dello spogliatoio, ma acc è già in compagnia di una checca rinsecchita,  ho perso ogni chance non gli piacciono gli orsi come lui, peccato.
Finito la doccia entro subito sauna turca: buia, piena di vapori, e di ... cazzi duri. Ma appena entrato troppo buio mi siedo su una panca e cerco di guardare cosa combinano gli altri.
Dopo dieci minuti circa esco per entrare nella vasca idro massaggio.
Sto per entrare ma mi blocco.
Azz.
Dentro c’è Davide, il mio vicino di casa.
Anche se non c’è molta luce lo riconosco benissimo.
Davide: troppe volte l’ho visto, di nascosto, mentre con pantaloncini da mare e a dorso nudo taglia l’erba del prato.
Tante volte con la scusa del pesce fresco (lui fa il pescatore) sono andato a casa appena tornato dal porto, cercando di calcolare i tempi giusti,  prima della doccia,  dato che a quell’ora la moglie era al lavoro lui viene ad aprire che già senza maglietta e a volte anche solo con le mutande.
Quest’estate, sono riuscito nel calcolo esatto, e lui mi ha aperto il portone coperto solo con un piccolo telo bianco, mi ha consegnato  un chilo di sogliole, mi ha parlato della difficoltà del suo lavoro, delle notti passate in bianco. Ma io avevo la testa dietro quel telo bianco.
Sinceramente non so se veramente risparmio nell'acquisto di triglie, sogliole, mazzole ecc., ma lo spettacolo che ogni volta riesco a godermi vale tutte le sogliole dell'Adriatico.
Davide 45 anni circa, non molto alto ma spalle larghe, gambe muscolose, da quando lo conosciuto, forse per coprire una precoce calvizie, è sempre completamente rasato, ma ha il corpo quasi completamente ricoperto da peli rossi.
Non voglio farmi trovare dal vicino mi ritiro subito in un’altra stanza.
Ma poi, cazzo se è qui non è venuto certamente per pescare triglie o sogliole, decido di ritornare.
Ci incrociamo.
“Ciao”
“Ciao come va?” contracambia il mio saluto.
“Tutto pensavo, ma non di incontrarti qui” dico io cercando di essere il più disinvolto possibile.
Davide non risponde, e sorride.
“Come si stava nell’idromassaggio?”
“Bene, ci vogliamo tornare?”
“Ok”
Ritorniamo nella stanza della vasca, Appoggio il mio telo e cerco di sbirciare tra le cosce di Davide, non male.
Ci sediamo di fianco, l’acqua è calda, è bello avere a pochi centimetri completamente nudo l’uomo che tante mi ha fatto sognare ad occhi aperti.
Provo ad allungare la mano, lui non si scosta, ma mi indica un bel ciccio di fronte a noi che ci guarda.
“Io e te avremo certamente altre occasioni, ma questo ho voglia di farmelo assieme con te!” così dicendo invita i il cicco a sedersi in mezzo a noi.
Non mi sposto di un millimetro e il ciccio per sedersi deve strusciarsi tra la mia coscia sinistra e la coscia destra di Davide.
Il nuovo amico non si lascia intimidire, è come un polpo ha mille mani tra le mie gambe sul petto, guadando Davide mi accorgo che anche a lui piacciono le  mille mani di ciccio.
Per un po giochiamo in tre nella vasca.
Poi Davide si alza, ha un notevole cazzo in tiro e ci invita a seguirlo.
Entriamo in una stanza con un comodo letto.
Davide si sdraia a pancia in su e gambe aperte, subito Luca, cosi si chiama il ciccio, si fionda ed ingoia per intero il cazzo di Davide.
Io in ginocchio mi avvicino, accarezzo la nuca di Luca, ed il petto villoso di Davide, che si gira e comincia a leccarmi con abilità le palle.
Ora allungandomi un po riesco a giocare con il culetto, o meglio con il culone di Luca che appena gli infilo un dito si contorce come una cagna in calore.
Davide si libera, infila il preservativo e si mette dietro a Luca già pronto alla pecorina.
Davide inizia a scoparlo mentre io gli infilo il mio cazzo in bocca.
Luca mugola, si contorce, non gli lasciamo l’opportunità di dirci cosa vuole, Davide lo stantufa con foga ed io gli riempio la bocca fino a fargli sentire la cappella in gola.
Siamo troppo eccitati poco dopo sento Davide che con un rauco “ti riempio il culo” vine ed io poche mosse dopo sfamo il nostro nuovo amico.
Io e Davide ci sdraiamo esausti, ma Luca deve venire allora come due vecchi amici ci dividiamo il compito di ciucciare il cazzo duro di Luca che prontamente ci viene in faccia.
Riposiamo per un po’ sul grosso letto.
Poi Davide “E ora di tornare a casa”
Insieme verso la doccia.
Salutiamo Luca poi noi due ci asciughiamo nello spogliatoio.
Non una parola solo io che voglio ancora vedere, ora in piena luce, il magnifico corpo peloso di Davide.
Lui finisce prima, mi saluta.
Poi quasi tornando indietro “Io tutti i lunedì pomeriggio sono libero, e non serve venire qui in sauna, non credi?"
Valerio