Benvenuto nel mio blog,
spero che ti piacciano questi brevi/ brevissimi racconti,
sarei veramente contento di poter leggere eventuali tuoi commenti.
Grazie, ciao
Valerio

venerdì 6 maggio 2011

VACANZA IN AGRITURISMO


La mia casa è alla periferia della città e fino a qualche anno fa ero in aperta campagna, purtroppo ci sono state delle lotizzazioni che mi hanno  quasi circondato. E’ rimasto un bel campo che mi separa dalla città. Un anno fa ho avuto la sorpresa che questo campo, di proprietà del comune, è stato trasformato in “orti per anziani”.
Tutti i giorni c’é un via vai di persone che vanno a coltivare i loro piccoli orti. Col passare del tempo mi sono abituato a questi nuovi vicini, ho inoltre fatto conoscenza con quasi tutti, qualcuno mi ha regalato delle piantine, poi abbiamo fatto dei baratti con degli ortaggi che io non ho nel mio orto. Mi hanno anche insegnato come meglio coltivare, ravanelli, cetrioli, ecc.
Con l’arrivo della bella stagione e del caldo posso godermi il piacevole spettacolo di parecchi uomini a dorso nudo. Conosco quasi tutti, ma con alcuni, con l’orticello più vicino a casa mia, ho quasi un rapporto di amicizia.
Con il caldo quando al pomeriggio sono libero mi capita spesso dai andare a trovare i miei amici magari portandomi dietro birra o qualche bibita appena uscita dal frigo di casa.
Vicino alla strata gli ortolani hanno costruito un piccolo gazebo. Il mio arrivo è sempre ben accolto ed è l’occasione per una pausa ed una chiacchierata, smettono i lavori ci si siede all’ombra del gazebo. Mario, Giuseppe (Pepi), Umberto, Giuseppe (Peppone), Alessandro (Sandro) così si chiamano i miei amici. Sono tutti over 65 ma sono veramente spassosi ci si ferma per delle lunghissime chiacchierate, finalmente conosco degli uomini che non parlano solo di calcio.
Due settimane fa un pomeriggio di luglio ci sediamo per sorseggiare delle birre fresche che io avevo portato.Peppone è il più accaldato anche ora all’ombra ha il corpo tutto bagnato dal sudore, e appena bevuto il primo bicchiere sembra che lo voglia sudare in pochi secondi, è seduto sulla panca davanti a me di fa vento con una vecchia rivista, allarga le gambe più del normale e noi che siamo di fronte ci godiamo la visione di un paio di testicoli esageratamente grossi e pendenti.
Mario che è seduto di fianco a me - Raccogli quelle palle, ti stanno uscendo dai pantaloni!-
Peppone infila le sue manone sotto i pantaloni e sistema i gioielli di famiglia.
Umberto: -Siamo in piena estate perché non organizziamo una vacanza?-
-In agosto mi arrivano i figli e mia moglie ed io ci trasformiamo in beby sitter- Dice Mario –Non è proprio possibile-
-Mia moglie non si muove nemmeno con le cannonate, in estate tutti i giorni al mare a giocare a carte con le amiche- Interviene Pepi
Ribatte poi Umberto: - Se ci facciamo un fine settimana solo per noi?-
-Non sarebbe male- interviene Sandro .-Così posso partecipare anch’io-
Sandro non è sposato non ha figli e quando organizzano qualche festa o cena con le mogli lui non partecipa mai.
Interviene Mario -Dai Valerio sei dei nostri anche tu ?-
L’accordo è raggiunto in fretta sulla lunghezza della vaganza tre massimo quattro giorni, ma non è altrettanto facile trovare la destinazione: No mare, l’abbiamo qui a due passi, no tanti chilometri in auto.
Intervengo io - Se volete ho dei conoscenti che hanno un bellissimo agriturismo massimo a due ore di macchina da qui, è possibile la pesca sportiva, fare delle belle passeggiate-
-Per me va bene facciamo per il prossimo fine settimana, però devi essere dei nostri anche tu!- Interviene Peppone dopo essersi di nuovo risistemato i coglioni.
- OK allora va bene anche per me- dico io - tutti con la mia auto così viaggeremo anche comodi: ha sette posti.
Arriva il venerdì della partenza ore sei del mattino, appuntamento a casa mia sono tutti puntuali si sono fatti accompagnare da mogli o figli solo Sandro arriva in bici con un piccolo zaino sulle spalle. Gli altri invece le rispettive mogli gli hanno riempito delle grosse valigie.
Carichiamo i bagagli, sono veramente troppi anche per la mia macchina. Salutati gli accompagnatori decidiamo di snellire i grossi bagagli lasciando pantaloni, maglie, a casa mia. Così alleggeriti alle sei e trenta partiamo.
Sembriamo dei ragazzini alla loro prima gita scolastica. Le previsioni sono ottime, sole, sole, sole; il viaggio appena lasciata la città scorre veloce pochissimo traffico. Alle otto e un quarto nonostante una sosta per la colazione ed una sosta extra per pipì siamo già arrivati all’ AGRITURISMO DA ZIA BETTA. Scopriamo che ci sono solo due olandesi oltre a noi, c’è anche una bella sorpresa l’agriturismo ha anche una bella piscina.
La Betta ci sistema in due camere: io e Peppone, più grossi in una camera doppia, gli altri in una tripla. Siamo veramente soddisfatti le camere sono ampie e belle.
Dopo una breve sosta in bagno poi tutti in canotta e pantaloncini per una breve passeggiata verso il fiume.
Lungo il sentiero scherzi tra ragazzi oltre i sessantacinque anni: Mario si avvicina a Sandro e velocemente gli abbassa i pantaloni, tutti a ridere, lo stesso Sandro continua ridendo a camminare con i pantaloni giù, continua a scherzare con gli amici lasciando il suo coso libero di ballonzolare ad ogni suo passo.
Umberto: - Tirati su i pantaloni e copriti quel ciccolo- interviene ridendo.
Arrivati vicino al fiume incrociamo i due ospiti olandesi. Con il mio inglese stentato riesco a capire che c’è un’ansa del fiume con una piccola spiaggia, l’acqua è pulitissima.
Il sentiero gira a gomito e siamo alla “spiaggia” ci sediamo , Sandro vuole farsi un bagno anche Peppone è dello stesso parere, ma nessuno di noi si è portato un cambio. Mentre tutti noi siamo semisdraiati con i piedi in fresco nell’acqua Sandro si allontana, poco dopo, lo vediamo sguazzare nell’acqua del fiume.
-Cazzo è veramente fredda-
-Dopo con i pantaloni bagnati prenderai freddo - Dice Mario
Si avvicina l’ora del pranzo e rientriamo lentamente all’agriturismo, seduti a tavola siamo chiassosi e casinisti, anche la coppia olandese grazie alla mie “pietose” traduzioni riesce a partecipare alla conversazione.
Dopo pranzo ci fermiamo sulle sdraio ai bordi della piscina, i due olandesi si rivolgono a me e chiedono non so che cosa, riesco a capire: nudi, vestiti, sole.
Sorrido e rispondo ingenuamente - OK- pensando che avevano visto Sandro al fiume, i due con calma si spogliano completamente ed entrano in piscina.
Mentre gli altri sono intenti a farsi un pisolino solo io e Pepi li vediamo nuotare nudi in piscina.
Cerchiamo di non farci notare mentre commentiamo “in dialetto”. Anche quando escono dalla piscina non ci pensano minimante a vestirsi.
Alle cinque i coniugi Von Dirk ci salutano hanno un appuntamento alla stalla per una passeggiata a cavallo. Noi cinque invece decidiamo di andare al lago tre chilometri a piedi in mezzo al bosco.
-Hai visto l’olandesone che bigolo- dice Peppone ridendo
-Ma si depila?. dice Sandro
-No, mica è come te, pelosone, l’olandesone non ha peli per il corpo- dico io.
Dopo la seconda radura arriviamo al lago, c’è uno dei figli di zia Betta ci consiglia che se vogliamo pescare dobbiamo passare domani mattina perché da domenica il lago sarà pieno di pescatori che hanno prenotato al campeggio.
Rientriamo all’agriturismo che è quasi sera i due olandesi sono già a tavola (vestiti) andiamo in camera per una veloce rinfrescata e scendiamo per una cena speciale: ravioli con ricotta di pecora eccezionali, carne alla brace cotta dall’atro figlio di zia Betta gustosissima.
Dopo cena viaggio camminate sono stanco anche gli altri dicono che non sono abituati a far tardi. Rientriamo tutti in camera. Una volta in camera lascio a Peppone l’uso del bagno sento che si fa una doccia e poco dopo lo vedo uscire avvolto da una nuvola di vapore: è completamente nudo si sta asciugando i capelli con un telo.
Peppone lo chiamano così c’é un  motivo: è veramente grosso una abbondante pancia coperta da peli poi la cosa veramente esagerata sono i suoi testicoli grossi ed ora con il caldo del vapore pendevano come le palle dei tori.
Entro anch'Io in bagno l’acqua calda e il pensiero che fuori c’è Peppone con i suoi stupendi coglioni me lo me lo fanno diventare duro. Cerco di concentrami sulla doccia, ma il mio cazzo non ne vuol sapere di mosciarsi, decido di uscire mi avvolgo il telo in  alla vita, sperando che la mia erezione passi inosservata.
Peppone è già sdraiato nel suo letto, non ci ha pensato minimamente a coprirsi, ora le grosse palle si sono un po’ raccolte e lo scroto si è ristretto.
Gli volgo le spalle e continuo ad asciugarmi.
-Non te l’ho neanche chiesto io dormo sempre nudo anche in inverno, non ci sono problemi?-
-No assolutamente,  anch’io quando posso mi piace stare nudo a letto-
-Mia moglie dice che sono sempre nudo come un verme schifoso, non era dello stesso parere quando eravamo giovani allora gli piaceva anche a lei la mia abitudine -
Intervengo io - Abbiamo alleggerito di molto i bagagli e non ho certamente un pigiama-
Decido di togliermi il telo sdraiarmi velocemente a letto e coprirmi con il lenzuolo.
-Anche a me fino a qualche anno fa mi rimaneva duro dopo ogni doccia calda-
Non so cosa rispondere pensavo di essermi coperto velocemente
-Adesso ho bisogno di alcune attenzioni, ma ancora funziona- Continua Peppone -A esempio oggi avrei fatto anche io il bagno nudo al fiume con Sandro ma..- non finisce la frase
Mi giro verso di lui nel letto poco lontano dal mio Peppone sta giocando con il proprio uccello ancora moscio. Mi siedo faccio finta di aver sete vado a prendere un bicchiere d’acqua, questa volta senza curarmi di coprire la mia erezione, prima di tornare a letto –Ne vuoi anche tu?-
-Si grazie-
Gli porgo i bicchiere e mi siedo sul suo letto, osservo da vicino gli splendidi coglioni dopo un primo tentennamento aggiungo anche la mia mano ed assieme la sua giochiamo con cazzo e palle.
Non una parola, ma neanche un rimprovero per il mio comportamento, continuo ora ad accarezzare le grosse cosce pelose, Peppone le allarga per agevolarmi il compito, dalla parte interna delle cosce salgo fino a toccare le grosse palle, sono veramente belle ed abbondanti, non stonano affatto con la stazza di Peppone. Lui ha smesso di toccarsi. Gli prendo l’uccello tra le mani si sta svegliando, scopro la cappella mi avvicino e comincio un bocchino, ci metto tutto il mio impegno per dare il meglio.
I risultati si vedono di li a poco Peppone ha il cazzo in tiro, continuo con dedizione assoluta a leccare ora la cappella ora l’asta fino ad arrivare alle splendide palle, Peppone non parla, ma è il suo corpo a parlare si muove ad ogni mio bacio mi offre il suo cazzo per una ulteriore ciucciata. Ora ha la cappella è completamente bagnata dal liquido pre spermatico. Ha un buonissimo sapore continuo a leccare, ora ho tutto il cazzo in bocca.
-Cazzo che bello- Finalmente Peppone parla
Sono sopra di lui potremmo fare uno stupendo 69 ma lui si limita ad una timida ed impacciata sega, io invece gli allargo le grosse e pelose gambe sono con la testa immerso tra le sue gambe ricomincio con particolare compiacimento il mio bocchino mentre con le mani accarezzo, palle, interno coscia fino ad arrivare al buco.
Ora Peppone ha il cazzo veramente duro si contorce sotto le mie cure emette una quantità esagerata di liquido pre spermatico senza smettere di ciucciare il cazzo riesco ad accarezzagli intorno al morbido buco mi faccio strada tra peli ricci, non oso forzare non so come potrebbe reagire ma noto che anche queste particolari attenzioni sono gradite cerca in tutti i modi di agevolarmi il massaggio.
Mi preme sulla nuca fino a schiacciarmi tra le sue gambe, non mollo un attimo il suo uccello riprendo fiato, scendo di nuovo non più esitazione con il dito bagnato dalla mia salivo e dal suo liquido mi faccio strada tra i peli e forzo il buco.
Peppone per un attimo si ferma, poi continua a scoparmi la bocca con più foga, ora ho il tutto il dito dentro.
-Cazzo mi fai venire – ansima Peppone cercando di allontanarmi dal suo cazzo, ma io non mollo la presa continuo con bocca e dito di li a poco –Cazzo, Cazzo, che belloooooo- Peppone mi viene in bocca.
Subito si scusa- Non sono riuscito a scostarti in tempo, è stato troppo bello!-
-L’ho voluto io il tuo cazzo fino alla fine- e per dimostragli che non è stato un incidente scendo a leccare le ultime gocce rimaste sulla cappella che si sta lentamente mosciando.
Ora Peppone cerca di aumentare il ritmo della sega al mio uccello vuole farmi venire, vedo il suo imbarazzo.
-Lascia non è necessario, per me è stato più che piacevole – Gli do un bacio sulla pancia gli accarezzo di nuovo cosce, pancia, petto arrivo al collo e finalmente per la prima volta gli accarezzo il viso. Ritorno nel mio letto di li a poco sento che Peppone ronfa come un ghiro ed anch’io mi addormento.
Mattino questa volte entro io per primo in bagno esco, mi vesto, aspetto seduto sul letto, poco dopo anche Peppone esce e dopo essersi vestito, scendiamo insieme per la colazione. Non una parola non un commento su quanto accaduto.
Anche gli altri era appena scesi. Mario si lamentava che questa mattina la prima cosa che ha visto appena sveglio è stato il culo peloso di Sandro.
-Io dormo sempre nudo – Si scusa Sandro – Mi ero coperto con il lenzuolo ma si vede che nel sonno ho sentito caldo.
-Mica ti sarai scandalizzato nel vedere un uomo nudo – Interviene Umberto –Non siamo mica dei verginelli-
Chiediamo a zia Betta di prepararci alcuni panini perché siamo intenzionati a non tornare per il pranzo, questa mattina si va a pescare.
Arriviamo al lago Mario ed Umberto sono gli esperti, scelgono canne, ami, esche, Peppone e Pepi si fanno coinvolgere mentre io e Sandro decidiamo di non noleggiare la canna stiamo a vedere i nostri amici intenti nella loro attività.
Mi siedo dall’altra parte del lago al sole di fronte a me vedo Peppone sempre con le gambe esageramente aperte ma da qui non si può vedere se gli sono usciti anche questa mattina i grossi coglioni. Mi stendo e ricordo con piacere quello che è successo la sera prima.
Credo di essermi addormentato ora il sole mi sta veramente cuocendo mi sposto e cerco un posto all’ombra vicino a Sandro anche lui mezzo appisolato.
-Guarda Peppone – dice Sandro – E’ sempre intento a sistemare le grosse palle che gli escono dai pantaloni-
-Anche quando facciamo i lavori nell’orto ogni volta che si abbassa per raccogliere qualcosa a terra o estirpare qualche erbaccia, io che ho l’orto attaccato al suo gli vedo uscire le grosse palle dai pantaloni.-
-Gli ho detto tante volte – continua Sandro – Comprati o fatti comprare delle mutande elasticizzate se ti crea problemi lasciare le tue palle al vento, ma no la moglie gli compra sempre dei boxer larghissimi e lui, si vergogna ad andarsi a comprare le mutante.-
-Sai una volta  ho comprato due paia io misura 7 -  -Le ha indossate subito e quel mattino ha smesso di ravanare tra le gambe per sistemarsi i coglioni, ma poi prima di tornare a casa si è rimesso i larghi boxer che gli compra la Gina-
Passano le ore ora pausa panino birra e bibita al casotto/bar del lago.
Io torno sotto la mia ombra lasciando Sandro con i pescatori e questa volta dopo il panino mi addormento, molto più tardi mi sveglia il vociare di bambini.


-Sono arrivati i camperisti e sono qui per prendere accordi per la gara di pesca di domani- Dice Sandro appena mi vede di nuovo sveglio
Guardo dall'altra parte del lago Mario e Umberto sono ancora attivi Pepi sta chiacchierando con il figlio di zia Betta, mentre Peppone sta ronfando accanto a me.
-Ho saputo che questa notte l'avete avuta movimentata- dice piano Sandro
Io sorrido ma non rispondo
-Sai me lo ha subito raccontato- continua Sandro -Anche a me piace-
Pepi si avvicina a noi.
-Mi ha detto Marco, il figlio di zia Betta, che a 200 metri da qui il fiume fa un'altra ansa più esposta al sole e quindi con acqua leggermente più caldo, mentre gli altri ancora pescano vi va di andarci a rinfrescare?-
Stiamo per partire quando si sveglia Peppone -Viene a fare un bagno al fiume? -dice Sandro
Mezzo assonnato Risponde di si e poi lentamente ci segue.
Indicazione giusta neanche 200 metri ed ecco un'altra piccola "spiaggia" in pieno sole.
-Non fate i puritani- dice Sandro e in un attimo è già nudo come un verme e si avvia verso l'acqua.
Io e Pepi lo imitiamo e velocemente siamo in acqua, fredda ma piacevole. Peppone è più lento dopo essersi spogliato sistema meticolosamente mutande pantaloncini e maglietta mostrandoci  uno spettacolo eccezionale.
Poi sempre lentamente entra in acqua.
Vicino a riva l'acqua è solo fresca ma se ci allontaniamo dove l'acqua è profonda qui è troppo è difficile resistere. poco dopo decidiamo di ritornare a riva per asciugarci al sole.
Usciti dall'acqua nessuno di noi si preoccupa di vestirsi. ci mettiamo al sole per riscaldarci.
Sandro è un  bravo conversatore, è riuscito ad impiantare una piccola discussione sui migliori metodi culturali per gli orti così tutti e quattro restino nudi senza neanche accorgersi di esserlo.
Peppone cambia discorso - Se c'era Mario non potevamo certamente fare il bagno nudi lui ci avrebbe certamente criticati- senza scomporsi minimamente  continua -Sai Pepi che anche a Valerio non gli dispiacciono i giochi particolari, questa notte ...-
-Cosa fai racconti tutto?- Intervengo io fingendo un certo imbarazzo.
-Non ti preoccupare- sorride Pepi -Tutti abbiamo già provato, Sandro è stato veramente in gamba a iniziarci a questi genere di piaceri-
Io che non andavo neanche a far pipì negli urinatoi perché mi imbarazzavo, come vedi ho imparato a stare nudo e poi con Sandro, e solo con lui, l'ho preso anche in bocca.
La discussione ed il caldo mi provocano una notevole erezione.
-Vedi Peppone a lui gli si drizza subito non è come noi che ci vogliono gli aiuti extra- di nuovo Pepi -Io vorrei farlo ancora con mia moglie ma lei non ne vuol sapere di pompini, anche se da giovane, cazzo, li faceva e li faceva bene, perciò io non ci riesco a tirarlo su-
-Ci sono sempre io pronto ad aiutarti a darti una mano, si fa per dire una mano- ride Sandro avvicinandosi al suo amico per accarezzagli l'inerno coscia.
L'atmosfera si sta surriscaldando anche Peppone si avvicina e mentre mi espone i suoi notevoli gioielli comincia a masturbare Sandro. Sono attratto da quel groviglio di ciccia ho voglia di buttarmi sopra.
Fortunatamente Sandro il più savio di noi, si alza in piedi con l'uccello semiduro - Alt fermi tutti! Adesso ci si veste, ricordatevi che siamo a meno di duecento metri dal lago, e può arrivare chiunque.-
A malincuore tutti cominciamo ad infilarci mutande pantaloni magliette.
Io vado verso il fiume e cerco di rinfrescarmi bagnandomi la nuca con l'acqua del fiume, mi imita anche Pepi -Cazzo mi si era indurito ed ora devo rinfrescarmi per amosciarlo non mi succedeva da anni!-
 Vestiti tutti noi ci avviamo verso il lago. la salita è un po' più dura ma comunque dopo una decina di minuti siamo di nuovo tutti assieme.
Umberto e Mario hanno smesso la lunga pesca, hanno gettato nel lago tutto il pesce pescato trattenendosi solo due grosse trote.
Durante il ritorno si parla della piacevole giornata della pesca non un accenno al nostro intermezzo sexy.
Mario che aveva già preso accordi con il figlio consegna alla Betta i due bei pesci.
Prima di cena rientriamo nelle nostre camere, io e Peppone approffitiamo per una doccia.
Questa volta entro io per primo e quando esco non nascondo la mia erezione.
Peppone mentre si avvicina  per entrare in bagno al mio posto Mi strizza forte il cazzo -Sempre sull'attenti, bravo soldato bravo!-
Scendiamo per la cena gli altri scendono qualche minuto dopo, Betta ci porta le due trote, a me che normalmente non sono un amante del pesce di lago o fiume mi sono sembrate ottime.
Poi si cena "sul serio" pappardella con sugo di lepre, agnello, carciofi e tanto vino rosso.
E' l'ultima notte di vacanza andiamo ai bordi della piscina e ciascuno di noi si porta appresso un bicchiere e Mario porta anche una bottiglia di malvasia, profumatissima.
L'atmosfera è ottima come il vino si parla della giornata, Pepi racconta il bagno nudi nel fiume senza raccontatere il dopo bagno, di li a poco arriva anche i coniugi Von Dirk loro hanno due abbondati bicchieri di grappa il marito si rivolge a noi -This evening is warm, do you have a swim before bedtime? -
Rispondo di no e con un inglese particolarmente stentato rispondo che abbiamo mangiato troppo ed ora non è il caso di fare una nuotata in piscina.
I due sorridono, non so se hanno capito tutto ciò che ho detto, poi come al pomeriggio si spogliano completamente e via in acqua.
Sono le undici decidiamo di rientrare in camera salutiamo i nuotatori e dopo l'ultimo sorso di Malvasia si rientra in camera.
 Si sente che la vacanza è quasi alla fine c'è un po' di tristezza che serpeggia nell'aria e già stiamo un po' assaporando una dolce nostalgia per questa breve, troppo breve vacanza.
Chiusa la porta io, dopo essermi spogliato vado subito a letto, Peppone spegna la luce, poco dopo lo sento muoveversi , si siede sul mio letto - Dove eravamo rimasti ieri sera?-
 Così dicendo comincia a toccarmi tra le gambe, immediatamente il mio cazzo è pronto e duro, sono due giorni che ci mastricciamo senza venire.
 Allargo le gambe per facilitare Peppone, bussano alla porta.
 Peppone senza vestirsi va ad aprire, è Pepi - Gli altri già ronfano io sono uscito per vedere se vi va di fare due chiacchiere-
 -Entra accomodati- dico io cercando di coprirmi con il lenzuolo.
 Mentre Pepi si avvicina Peppone gli abbassa le mutande e comincia a giocare col le belle chiappe del'amico. Per facilitarli il gioco Pepi si abbassa a 90 gradi e comincia a baciarmi prima i peli pubici poi scende e con maestria inizia un bocchino superbo. -Attento che questa sera se continui così non durerò molto, e da quanto siamo arrivati che mi si drizza senza ..-
 Si apre al porta -Ma qui c'è una festa- Esclama Sandro dopo aver richiuso la porta.
Ora è tutto chiaro i porcelli si erano dato appuntamento per continuare ciò che era larvatamente iniziato nel pomeriggio al fiume.
Ora i tre amici cominciano a toccarsi a vicenda, mi alzo e mi avvicino al gruppo, sono subito ben accolto da Sandro che mi blocca stampandomi un bacio mozzafiato.
Nessuno dei due letti potrebbe sopportare i movimenti di maiali della nostra stazza, Peppone
Siamo in un groviglio veramente eccitante, non so certamente descrivere tutto ciò che sta accadendo; io mi tuffo tra le grosse e comode cosce di Peppone ed inizio a giocare con le grosse palle, dedicandomi poi ad un bocchino che fa drizzare il cazzo a Peppone, Sandro dietro di me dopo avermi lentamente aperto le chiappe comincia a leccarmi il sedere fino ad arrivare a bagnarmi completamente il buco con al sua saliva; Pepi non si è ancora sdraiato in ginocchio sta scopando la bocca di Peppone mentre con le mani callose mastriccia con forza i suoi grassi capezzoli.
Sento Sandro che mi vuole scopare, appoggia delicatamente la sua cappella sul mio buco bagnato, mi inginocchio lasciando a sua diposizione il mio culo, dopo essermi avvicinato a Pepi, io e Peppone ci dividiamo da bravi amici il suo cazzo duro, ora io lecco le palle pelose e Peppone succhia avidamente la cappella poi sono io che ingoio completamente il cazzo di Pepi mentre Peppone fa pressione sulla mia nuca per farmi arrivare in gola la cappella.
Sandro comincia una piacevole frizione del suo cazzo tra le mie chiappe ed in particolare sul mio buco precedentemente bagnato, Peppone si gira, no so come ma riesce ad infilare la testa sotto di me, sento la sua bocca passare da cazzo allo scroto,  si impadronisce del cazzo di Sandro e poi ritorna al mio la strana operazione viene ripetuta molte volte.
Mi libero per un attimo del cazzo di Pepi, e avviso i miei amici che non riusciro a durare molto, sento che sto per venire, così decido di portare all'orgasmo anche Pepi con me succhiando più avidamente che posso, il mio lavoro viene premiato da una copiosa sburrata in bocca e in faccia, ora vorrei prendere in bocca il cazzo di Peppone, no ci riesco perché il ritmico gioco che lui sta facendo tra il mio cazzo ed il cazzo di Sandro mi fa venire.
 ... Buio ...
Io non riesco a capire niente degli attimi dopo sento solo Peppone che grugnisce mentre Pepi e Sandro lo fanno sburrare; mi accorgo solo ora che Sandro mi aveva sburrato tra le chiappe.
Ci avviciniamo, ci abbracciamo, nessuno di noi ha voglia di alzarsi restiamo avvinghiati e appiccicati, di li a poco ci addormentiamo.
Mi sveglio che è quasi giorno sento che Sandro sta ronfando usando le mie chiappe da cuscino, ed io ho la testa tra le comode cosce di Peppone, Mi sembra di rivedere un groviglio di orsoni che beatamente dormono dopo una bella serata, e con questo pensiero o ricordo ancestrale mi addormento di nuovo.
-Cazzo è tardi, sveglia, tutti - Sandro
Il solo è già alto sono le otto e trenta, con un po' di frenesia Sandro e pepi raccolgono le loro mutante -Valerio hai due pantaloncini da prestarci? Così non possiamo uscire.-
-Si nella sacca rossa- rispondo ancora sdraiato tra le cosce di Peppone.
I due dopo aver indossato due miei pantaloni escono velocemente.
Peppone si muove ed entrambi ci alziamo, in silenzio raccogliamo le lenzuola e le coperte stese a terra.
Prima io poi lui facciamo una doccia che ci porta nella realtà. Ci vestiamo ancora in silenzio e scendiamo a fare colazione.
Al tavolo traviamo Mario e Umberto.
-Ben alzati dormito parecchio!- dice Mario -Anch'io ho fatto una dormita eccezionale, mentre Sandro e Pepi sono usciti prestissimo per una passeggiata ora sono in camera-
 Appena Betta ci porta la colazione arrivano anche Sandro e Pepi così siamo di nuovo tutti assieme.
Sarà che i dolci erano da poco usciti dal forno di Betta ma io ed anche i miei amici ci siamo fatti una super colazione.
Anche se Betta ci ha lasciato la possibilità di usare le camere fino a sera, solo domani arriveranno nuovi ospiti, decidiamo di partire prima di pranzo per evitare di affrontare il viaggio troppo pieni.
-Facciamo una sosta qui in piscina poi partiamo, così non dovremmo incontrare traffico perché saranno tutti al mare.-
La sosta all'ombra è particolarmente piacevole, io e Peppone andiamo a fare i nostri bagagli e liberiamo la camera lasciando gli altri a poltrire e a digerire l'abbondante colazione.
Dopo aver caricato le nostre due sacche in macchina anche noi torniamo ai bordi della piscina troviamo i nostri amici intenti ad una partita a carte.
Il e Peppone ci sediamo poco lontano.
-Guarda che ti sta uscendo dai pantaloni- -Anche se abbiamo consegnato le chiavi della camera invento una scusa e ti trascino in camera-
Peppone non risponde ma ride compiaciuto e non si sistema l'uccello che fa capolino dai suoi pantaloni. Anzi allarga ulteriormente le gambe per facilitare l'uscita anche delle palle.
Poi a voce bassa - Nella confusione di questa mattina non ho trovato neanche un paio di mutande pulite, così senza mutande l'amico esce a prendere aria-
La partita a carte sta finendo i nostri amici dopo i soliti commenti sulla fortuna di uno o dell'altro salgono in camera e riportano poco dopo i bagagli in macchina.
Mario era andato per saldare il conto ma la Betta gli ha detto che sua figlia, che gestisce l'ufficio, sarebbe ritornata fra pochi minuti.
In effetti mentre siamo seduti all'ombra ecco la figlia della Betta con il conto e per farsi perdonare il ritardo, così dice lei, ci porta un taglierino di salumi vari dei crostini e degli aperitivi.
Dopo aver pagato e gustato l'aperitivo mentre i miei amici cominciano a salire in macchia, vado a ringraziare Betta per l'ottimo trattamento che ci ha riservato.
Come all'andata Peppone si siede di fianco a me, in macchina la conversazione langue tutti tristi e già con molta nostalgia del bellissimo fine settimana passato assieme; dopo la solita sosta pipi, e siamo già a casa.
Passo prima a casa dove scarico il mio bagaglio e ricarichiamo le grosse valige che avevamo lasciato, salutiamo Sandro che rientra in bicicletta.
Decido di accopagnarli uno per uno a casa, per ultimo scende Peppone.
Lo saluto con una pacca sulla coscia e volutamente con le dita risalgo fino a toccare i suoi gioielli.
-E' stato veramente bello anche per me- Dice Peppone -Chissà forse non c'é bisogno di tornare dalla zia Betta. Ciao Valerio-.
-Ciao Peppone-





martedì 3 maggio 2011

RIUNIONE IN INVERNO

Sveglia alle 5, poi a casa di Michele e via per 350 chilometri, è inverno  fa freddo, molto freddo, traffico escluso l’ingresso in città quasi inesistente arrivo in orario.
Alle 18 siamo di nuovo in macchina per rientrare è già notte, fuori città comincia a nevicare, poco  ma di continuo. Dopo un ora di viaggio ad andatura ridotta la nevicata aumenta, ci avviciniamo agli Apennini, ora l’asfalto è completamente bianco, noi viaggiamo comunque tranquilli una 4x4 con gomme termiche nuove.
Purtroppo ci sono i soliti impreparati cominciamo a superare macchine di traverso che occupano a volte anche la carreggiata di sorpasso.
Pochi chilometri poi grande cartello illuminato uscita obbligatoria a T. Ci avviciniamo al paese ora la bufera è aumentata la strada sta diventando difficile anche per la nostra macchina.
Tra due chilometri Hotel T. ci si ferma, telefoniamo a casa e decidiamo di passare la notte qui. Domani si vedrà.
Arrivati alla reception constatiamo che molti hanno avuto la nostra stessa idea
Non ci sono più singole è rimasta solo una matrimoniale
- Per me non ci sono problemi - dico subito. Poi l’addetto alla portineria ci assicura che il letto matrimoniale dopo cena verra separato in due letti singoli.
-Anche per me non ci sono problemi - Afferma Michele.
Saliamo in camera, non abbiamo bagali, non era previsto il pernotto.
Michele entra in bagno, io dopo di lu, veloce lavata di mani e scendiamo al ristorante. Non vogliamo rimanere senza cena.
Fuori nevica ancora è uno spettacolo bellissimo.
Anche il ristorante è quasi tutto pieno, per evitasre che la cucina vada in tilt, il cameriere ci propone la scelta solo tra due menù.
Quando il cameriere comincia a portarci il vino e un piccolo antipasto con formaggi e salumi locali   scopriamo con piacere che siamo stati fortunati, ottimo il vino e altrettanto ottimo il mangiare.
La conversazione passa dal lavoro alle rispettive famiglie fino a scivolare immancabilmente sul calcio.
Vino rosso a cena, vin santo con dolcetti secchi, caffe e grappino offerto dal ristoratore.
Fortuna che non dobbiamo guidare fino a domani perché il tasso alcolico è veramente alto.
Dopo aver sorseggiato un’altro bicchiere di vin santo al bar, la conversazione è veramente sciolta sembriamo duo due vecchi amici che si possono raccontare di tutto. Ora seduti al bar annoiati di calcio lavoro e varie si tocca anche il tasto sesso piccole debolezze e o fantasie.
Alle undici e mezza dopo aver dato una breve occhiata fuori dal Hotel dove la nevicata è veramente importante. rientriamo in camera.
Nessuno ha diviso il letto in due.
Troppo indaffarati a ricevere gli ultimi ospiti, non proviamo neanche a telefonare per chiedere di venirci a cambiare le lenzuola.
- Chi dei due farà la donna? - domanda Michele
- Un po’ per uno - rispondo, non so se sono io a parlare oppure è l’alcol in corpo.
Michele si spoglia -Vado a farmi una doccia forse mi si lava anche un po’ di sbornia- dice.
In attesa do un’occhiata alla televisione.
Poco dopo esce Michele con un telo bianco cinto in vita. Mai visto così, Michele ha il corpo completamente coperto da peli.
Faccio finta di non averlo notato, è il mio turno anch’io mi spoglio, non ho nessun cambio decido di lavarmi le mutande per domani saranno asciutte.
Entro in doccia con il caldo e con il vapore mi si ripulisce anche il cervello.
Esco anchio con il telo, sembriamo due orsoni in una sauna.
Quando cerco di mettere le mie mutande lavate vicino al radiatore mi  accorgo che anche Michele ha avuto la stessa idea. Per domami saranno asciutte.
Entriamo nel letto come mamma ci ha fatti, ma a rispettosa distanza tra di noi.
Michele comincia uno zapping forsennato, poi forse per caso oppure no, arriva alla pay Tv scorre i titoli dei film disponibili arriva anche a quelli hard. Senza neanche chiedere accede allo spezzone di film “gratis”
Dopo il minuto il sistema ci chiede di confermare il numero di camera per continuare la visione.
-Che si fa?
-Se vuoi possiamo anche continuare- rispondo
Gli attori sono quattro ai bordi di una bella piscina e con maestria stanno scopando su  due lettini vicini. Poi si passa ad una scena saffica i due attori si godono lo spettacolo giocando con il loro notevole cazzo duro.
Anche a Michele piace particolarmente la scena sento che si sta muovendo, non è difficile capire che si sta lentamente masturbando.
Le scene si susseguono ritmiche e veramente eccitanti, anche se non riesco a capire l’improvviso arrivo di altri attori e attrici. Non è importante, la sola cosa significativa è che ho il cazzo veramente duro.
Michele – Mi sa che è meglio spegnere altrimenti ci tocca, a turni, andare in bagno - .
Spengo la televisione, ma il cazzo resta in tiro, penso ad una scusa per andare in bagno a farmi un pugnetta liberatoria.
-L’ultima volta che ho dormito con un unomo è stato durante la vacanza dopo il diploma – dice Michele
Anch’io ricordo la mi a prima vacanza dopo il diploma.
-Eravamo al mare in Grecia – parlo ad occhi chiusi per ricordare meglio – è stato bellissimo-.
Michele mi sorprende senza nessun preavviso mi prende il cazzo e comincia una magica sega.
-hoooooo-
Voglio ricambiare comincio a toccarli i peli della pancia scendo a quelli pubici ed anch’io comincio a giocare con il suo cazzo.
Fa caldo abbasso le coperte e con calma mi avvicino a Michele comincio a baciargli i capezzoli scendo con la lingua tra i suoi peli ed arrivo alla capella comincio a leccarla lentamente, poi prendo l’intero cazzo in bocca e a fatica riesco a contenerlo tutto.
Mi stendo sopra di lui proponendogli un piacevole 69; mani, bocca e linguia stanno giocando con i genitali dell’altro.
Lascio lo scroto e dopo avere bagnato il mio dito arrivo lentamente ad accarezzare il suo buco contorniato da una selva di peli neri.
Per un attimo si irrigidisce poi mi lascia fare, non forzo lo accarezzo soltanto mi avvicino con la biocca ed inizio a leccarlo.
Dai rumori che emette sento che gli piace continuo, il buco ed i peli attorno sono completamente bagnati dalla mia saliva ed ora entro con un dito.
Dopo averci giocato un po’, Michele si sposta.
-Fammi provare a me, io non l’ho mai fatto –
Mi giro e per facilitargli il compito mi metto alla pecorina.
Lui timidamente comincia prima a baciami le chiappe, poi sempre lentamente mi lecca le palle e sale lentamente vicino al buco.
Ha un attimo di esitazione, ricomincia con le cosce ma è attratto dal mio buco prima lo accarrezza con un dito poi rombe gli indugi e si butta con una bella lingua piatta e ruvida.
-Cazzo, sei bravissimo- dico tra vari lamenti.
Sembra che non abbia mai fatto altro nella vita che leccare con maestria buchi, la sua saliva cola e scende fino allo scroto è veramnte bello.
Ora si alza e comincia a strusciare la cappella tra le mie chiappe bagnate.
La frizione mi piace, mi piace moltissimo, ma lo avverto che non lo voglio dentro.
Entrambi siamo super eccitati stiamo per scoppiare, mi giro per un nuovo e definitivo 69 comincio a succhiarlo con forza ed anche lui in preda all’eccittazione sembra che mi voglia mangiare il cazzo.
Poco dopo
-Sto per venire- così dicendo cerca di  uscire dalla mia bocca, lo blocco continua il mio bocchiono fino a che non mi esblode una superba sborrate in bocca. Anche lui continua a ciucciarmi fino alla fine lo avverto, non si scosta ed anchio gli riempio la bocca.
Con la bocca ancora sborca Michele scopppia in una risata liberatoria
- Cazzo non avevo mai fatto una cosa simile-
- E’ stato bellissimo anche per me.-
 Andiamo entrambi in bagno per una veloce rinfrescata, lo aiuto ad asciugarsi la schiena, anche lui contraccambia soffermandosi particolarmente tra le mie natiche.
Rido compiaciuto.
-Che fai ci riprovi?-
-No forse è meglio se andiamo a dormire-
Di li a poco ronfiamo come due orsi in letargo.
La mattina dopo dalla finestra lo spettacolo è bellissimo c’è il sole, ma nel parcheggio si vede appena la nostra macchina coperta e attorniata da oltre sessanta centimetri di neve.
Mi vesto, le mutande sono asciutte.

Suona il suo cellulare.
-Ciao Mara-
...
-Si, qui ora c’è il sole, e a casa com’è –
...
-Non so quando partiremo se subito dopo colazione, oppure più tardi ti farò sapere-
...
-Anch’io, ciao-
Clik

Scendiamo a fare la colazione, non una parola su quello che è successo la sera prima, siamo due integerrimi colleghi che hanno dormito assieme.

Il proprietario del Hotel ci avverte che ha già preso accordi con la stradale che ci chiamerà appena la strada sarà completamente libera, sarà questione al massimo di due o tre ore.
Dopo aver fatto colazione usciamo a pulire intorno alla nostra macchina con una pala prestata dall’albergo.
Rientriamo in hotel parlando di nuovo del lavoro della riunione non un accenno alla notte passata assieme.
-        Prima di affrontare il viaggio ho voglia di stendermi, vado in camera-
-        Ti seguo anch’io – dice Michele
Entrati tolgo solo la camicia e mi stendo sul letto vestito.
Michele entra in bagno.
La colazione è stata ottima, chiudo gli occhi e quasi mi appisolo. Sento che il letto si muove.
Michele completamente nudo si avvicina con la testa al mio pacco.
Fingo il pisolino e lui con maestria mi apre i pantaloni, mi abbassa le mutande e comincia a leccarmi il cazzo che in un attimo diventa duro.
Questa volta è il mio telefono a squillare.
-Ciao Katy. –
-Come è andato il pernotto a T.-
-Benissimo qui la neve è tanta, ma ora c’è il sole –
Michele non smette neanche un attimo nel suo gioco.
-Fammi sapere quando ripartite e a che ora ritornate..... ho voglia di vederti .... ho molto voglia! –
-Anch’io Katy, anch’io.
-ciao a fra poco.
-ciao-
Clik

Appena chiuso il telefono
-potevi fermatti per un attimo non riuscivo a parlare-
Cerco con le mani di toccagli le chiappe pelose mi giro un po’ e risco ad accarezzare le grosse palle.
Squilla il telefono dell’Hotel.
Rispondo io
-Mi scusi ha appena telefonata la sdradale, la strada è completamente libera fino al passo ed oltre le auto con catene e gomme termiche possono proseguire.
-grazie-
Clik
-Era la portineria,  ... la strada è libera, ... noi con la nostra 4x4 possimao ripartire ... che si fa?-
Non finosco neanche la frase che Michele è già quasi vestito.
Mi alzi anchio richiudo i pantaloni.
Ultima occhiata alla stanza se abbiamo lasciato qualcosa, cellulare, carica batteria, cartella documenti. Paghiamo in portineria e usciamo dal pacheggio fino alla statale. La strada non è completamente libera, ma aveva ragione la stradale, con la nostra macchina non ci sono problemi.
Durante il viaggio non una parola su quando è successo la sera prima o su quello che stava per succedere questa mattina.
Entrambi telefoniamo a casa, tra due massimo tre ore saremo a casa.
Viaggio è diventato anche piacevole scendiamo il passo la neve diminuisce e possimao anche aumentare la velocità.
Arriviamo a casa di Michele poco prima delle docici.
Scende soliti saluti,
-Ci si vede domani in ufficio-
-ciao- rispondo
Sto per ripartire, Michele si gira mi fa abbassare il finestrino
-la finireno un’altra volta...-  entra velocemente in casa

Agosto 2004

'Ciao Mario cominciate le vacanze?'
'Anche se ormai sono tutti chiusi domani devo fare un'ultima consegna. E tu hai gia' chiuso?'
'Sono due ore che ho chiuso, in segreteria ho registrato gli auguri ed ora sono libero.'
'Dove devi andare?'
'Come il solito Valle d'Aosta, se sei libero vieni con me?'
Valerio ci pensa un po': 'D'accordo lo faccio volentieri un bel viaggio in camion.'
'Allora questa sera venite tutti da noi facciamo un cena leggera e poi io e te partiamo'
I due amici si salutano e si ritrovano con le famiglie ed altri amici a cena mentre gli altri si eliminano mezza dispensa, Valerio, ma soprattutto Mario, restano sobri e leggeri: il viaggio li aspetta.
Si parte, Mario alto 1,85, robusto quasi atletico, pantaloncini corti e polo colorata, peli ovunque, una vera pelliccia, Valerio e' piu' alto ma anche un po' sovrappeso 1,90 e 115 chili, anche lui un po' peloso ma tutto nascosto dentro camicia e pantaloni lunghi, e' eccitato come un bambino ed e' pronto per la piccola avventura. Salutano tutti i e partono.
E strana la visuale da cosi' in alto, anche le vie conosciute sembrano diverse, poi la statale, lo svincolo e siamo gia' in autostrada.
Ad iniziare a parlare come il solito e' Mario, racconta la mezza litigata che ha avuto ieri, subito dopo essere rientrato, con il principale.
Mario parla in continuazione di tutto: politica, sport e donne, sull'ultimo argomento sembra veramente un intenditore.
Le ore passano i chilometri pure ma poco dopo l'ennesimo cartello lavori in corso eccoci fermi in coda, Mario indica una grossa macchina dove sul sedile posteriore s'intravedono due corpi nudi.
'Ma quelli stanno scopando!'
I due non si perdono lo spettacolo perche' i passeggeri forse eccitati nell'avere degli spettatori fanno vere e proprie acrobazie.
Valerio domanda: 'Ti succede spesso di osservare certi spettacoli?'
'Non e' la prima volta, ma questi mi ci sanno fare e avrei voglia di scendere e partecipare'
Peccato che la fila ricomincia a muoversi e poco dopo la macchina si allontana velocemente.
Autogril, caffe' e pipi.
Si rientra in camion Mario prima di salire in cuccetta si mette in mutande ed invita Valerio a fare lo stesso. E' stretto, ma si puo' stare sdraiati a riposare.
Mario appena sdraiato dice 'Caffe' preso, urina scaricata, ora servirebbe quella di prima che mi succhiasse per bene questa canna' cosi' dicendo afferra con forza le palle ed il cazzo..
La conversazione non cambia argomento anche perche' Valerio trova sotto il cuscino alcuni giornali porno. Fa caldo dentro la cabina ancora di piu'.
Valerio e' piuttosto imbarazzato ma il suo cazzo preme con forza nei pantaloni un po' stretti vorrebbe spogliarsi, e farsi una super sega, mentre ha questi pensieri abbassa lo sguardo nella cuccetta sotto e intravede nel buio l'amico che si sta trastullando con il cazzo in mano.
'Ei porcellino che fai?'
'Qui bisogna adattarsi' risponde Mario
Subito Valerio si toglie pantaloni e boxer 'Da ragazzo con gli amici di allora ci succedeva spesso le seghe di gruppo nel capanno degli attrezzi'
'Anch'io con i miei amici, ma quasi sempre al centro dell'attenzione ero io non tanto per le dimensioni ma perche' ero l'unico circonciso e attiravo curiosita' di tutti.'
Valerio 'Non sapevo che eri circonciso' e mentendo spudoratamente 'Anch'io non ho mai visto un cazzo circonciso dal vero'
'Se vuoi puoi scendere, non ho problemi'
Valerio scende e nota che anche il cazzo dell'amico e' notevole 'Ma non ti da fastidio quando il glande striscia nelle mutande? A me se resta scoperto devo far scendere la pelle altrimenti mi si arrossa per l'attrito'
'Ormai la mia mucosa e' diventata piu' spessa e non ho alcun fastidio' vedendo l'amico veramente interessato e curioso 'Senti qui e' troppo buio se credi puoi anche toccare' cosi' dicendo si sposta per far posto all'amico.
Valerio entra nel lettino e pende con cautela eccessiva il cazzo duro dell'amico e comincia a segarlo Mario si agita per il piacere ed istruisce l'amico: 'Bagna la mano con la saliva'
Valerio invece di bagnarsi la mano comincia a bagnare l'asta di Mario con la lingua poi con decisione comincia a succhiare la cappella.
Mario si trova a due centimetri dal naso il cazzo duro dell'amico non sa se restituire il favore che sta gustandosi: 'Seghe si ma non l'ho mai preso in bocca, e' ora di provare' cosi' dicendo lecca con avidita' il glande gia' umido di Valerio.
I due si trovano in un comodo 69, Mario ripete scolasticamente ogni cosa che l'amico fa a lui, Valerio pur non dimenticandosi di succhiare con avidita' il cazzo ormai piu' che duro di Mario allarga le gambe all'amico e con calma e regolarita' comincia ad accarezzargli sotto lo scroto fino ad arrivare tra le natiche ed intorno al sedere.
Cosi' i due si ritrovano con un cazzo in bocca ed un dito in culo, la cosa non puo' durare piu' a lungo, Mario cerca di allontanare l'amico avvisandolo che sta per venire, ma questi non stacca la bocca e continua a succhiare mentre Mario erutta con forza.
Mario stacca la bocca dal cazzo duro dell'amico e si ferma un attimo, Valerio intanto continua a leccare le ultime gocce di Mario che sembra sfinito.
'Mi lasci cosi'? Mi fai finire a mano?' protesta Valerio
Mario avvicinandosi di nuovo al cazzo duro 'Io non credo di riuscire ad ingoiare lo sperma come hai fatto tu'
'Non importa, non ti preoccupare ti avviso'
Poco dopo che la ripresa del pompino Valerio avvisa l'amico che si scosta ma gli schizzi caldi arrivano sul petto.
Valerio soddisfatto si gira con il cazzo che si sta ammosciando ma ancora gocciolante, con un dito striscia il petto dell'amico e raccoglie in mezzo i peli il suo sperma e poi se lo porta in bocca.
'Ma e' buono? Che sapore ha?' domanda Mario.
'Io ho cominciato prima ad assaporare il mio e poi come hai visto prendo volentieri anche quello degli amici, prova a sentire?' gli porge il suo dito colante di sperma.
'Cosi' non credo di riuscirci ma voglio provare a modo mio' si avvicina al cazzo di Valerio quasi moscio ma sporco di sperma e comincia a leccare e a succhiare le ultime gocce che erano rimaste ancora dentro.
Cominciava ad albeggiare 'Bisogna partire' dice Mario 'Ma al ritorno faremo un'altra sosta, ti va?'
...