Benvenuto nel mio blog,
spero che ti piacciano questi brevi/ brevissimi racconti,
sarei veramente contento di poter leggere eventuali tuoi commenti.
Grazie, ciao
Valerio

lunedì 10 ottobre 2011

Saluti ai lettori lontani

Un caloroso saluto ai lettori dall'Italia
A greeting to readers from the  States
Специальное приветствие моих читателей из России
Saudações aos leitores do Brasil
Ein besonderer Gruß an meine Leser aus der Schweiz und Deutschland
ブラジルの読者のご挨拶:4
non conosco tutte questa lingue ho usato google
Ciao
Valerio

Same my photos - Alcune mie foto




  




martedì 4 ottobre 2011

Svezia

Ore 15-00 riunione del personale, il direttore dopo una breve introduzione su problematiche generali, a sorpresa, passa a trattare un argomento non indicato nella comunicazione che ci era pervenuta: viaggio studio in Svezia.
La sala accoglie rumorosamente l'inizio della comunicazione del direttore.
Il viaggio è la scusa per un corso di aggiornamento per quattro dipendenti per ogni reparto, sarà l'occasione di conoscere colleghi che non conosciamo o conosciamo solo come contatto e-mail.
Non saremo noi a decidere chi partirà ma la direzione invierà una comunicazione ai quattro fortunati già domani mattina.
A consolazione di chi non verrà chiamato il Direttore ci informa che entro il 31 dicembre prossimo tutti faremo un corso di formazione/vacanza.
La riunione, a differenza del solito, termina velocemente, non viene comunicato il programma del viaggio/studio, perché solo gli invitati lo riceveranno.
Alle 16 siamo già fuori e rientro a casa.
Il giorno dopo appena arrivati in ufficio apro la posta elettronica: Urra!- c'é l'invito per il viaggio, mi informo con i colleghi, io, Paolo, Luisa, e Franco siamo i fortunati.
L'e-mail è ancora nebulosa:
  •  Partenza 18/06 rientro 25/06;
  • Appuntamento aeroporto Malpensa ore 14.30 check-in ore 15/16
  • Volo SAS diretto a Stoccolma
  • Obbligo in valigia abito per serata di gala
L'email è finita nessuna altro sa niente, ho solo sei giorni per prepararmi e lasciare l'ufficio senza grossi problemi.
I giorni volano domani è già ora di partire, solita frenesia della valigia cosa mettere, ma faccio comunque in fretta tanto non andiamo in un deserto se mi manca qualcosa ci sarà l'occasione di comprarla.
Milano ore 14.20 sono appena arrivato e sto andando verso il check in della SAS.
 Incontro alcuni colleghi che conosco solo di vista saluti, qualche domanda se nessuno di noi sa in cosa consiste questo corso di preparazione, ma buio da parte di tutti.
Volo ottimo
All'arrivo una hostess con tanto di cartello  XXXX ci attende dopo averci invitato di lasciare ben visibile su ogni nostra valigia COGNOME, NOME e DITTA mentre dei facchini stanno già caricando i nostri bagagli ci invita a salire nel pullman.
Sono le sette di sera ed il sole è ancora alto, ci dice che prima di andare in Hotel faremo un piccolo giro in pullman per conosce un po' la città di Stoccolma che domani visiteremo a piedi ed in barca.
Rientriamo in albergo Radisson Blu Royal Vikyng  è veramente una favola.
Cena ore 20.30 Fisk Restaurant
Mi viene consegnata la chiave appena entrato trovo la mia valigia già in camera.
Doccia veloce scendo incontro i miei colleghi tutti meravigliati per l'ottimo servizio che ci ha riservato la nostra ditta.
Io non ero mai stato cosi a nord usciti dal ristorante alle 10.30 e vedere che è ancora giorno è veramente impressionante.
Decidiamo per una passeggiate, alcuni sono in cerca di discoteche altri voglio andare in camera, io ed altri due decidiamo per una passeggiata.
Si parte senza alcuna destinazione, se ci perdiamo prenderemo un taxi., una cosa vietato parlare di lavoro.
Presentazioni Valerio, Marco, Giuseppe. Chiacchiere commenti sulla cena e sull'albergo, ma ancora non si decide a far notte.
Arriviamo in una piazzetta musica a tutto volume era un pub improvvisato il bar su un pianerottolo di un grande palazzo, niente sedie solo dei piccoli tavoli alti.
Vada per una birra.
Finalmente dopo un secondo giro fa notte decidiamo di rientrare i miei colleghi che non conoscevo sono stati veramente cordiali due persone che per una serata non hanno parlato di lavoro e di calcio è veramente difficile da trovarsi.
Siamo davanti all'Hotel che facciamo si va a dormire?
Marco dopo aver controllato bene l'orogio - Mi sa che è veramente ora sono le 2 e fra poco farà giorno!-
Sveglia 08.00 a colazione provo anche le arringhe in agrodolce. 09.00 pullman. 09.15 imbarco e giro per i canali e chiuse di Stoccolma.
Uno spettacolo!
 Pranzo sulla barca poi visita a piedi della città!
Rientro in Hotel la nostra guida ci comunica che questa sera avremo una cena di gala.
Tutti pronti per le ore 08.30. Con il direttore generale.
Cena niente di speciale ma interessante lo spettacolo circense, in particolare due giovano russi che si sono esibiti a pochi metri dal nostro tavolo con addosso solo degli attilitissimi slip bianchi.
A fine cena cena interviene per un breve saluto il direttore tra l'altro ci comunica che è finita la parte turistica e inizierà il corso di formazione.
Al rientro in camera trovo ben evidente la busta della nostra ditta.
Domani sveglia ore 06.00 ore 06.30 in pullman "si è pregati di indossare abiti sportivi"
Mi alzo prima  riesco così a fare colazione con me, alche lui assonnato e incuriosito, Marco.
- Che cavolo di corso dovremo fare con la partenza alle 06.30?- Sbotto
- Soliti c... che prendono decisione del c... Ho cinquant'anni e ancora devo fare queste stupiddagini - mi risponde Marco. E' veramente arrabbiato pensa che sia il solito  psicologo che ci insegna come dare la mano come sedersi davanti al cliente....
Arriviamo al pullman in in jeans e maglietta, ma per qualcuno dei colleghi il massimo dello sportivo è camicia senza cravatta.
Ad accoglierci non abbiamo la solita guida ma un energumeno che in inglese fa l'appello storpiando i nostri cognomi,  pullman n. 1
Luisa la mia collega e Marco che o conosciuto sono con me.
L'energumeno invita all'autista a partire mentre lui continua l'appello per il pullman n.2
Siamo assonnati, ma anche incuriositi.
Marco si sede di fianco e continua a brontolare.
Usciamo dalla città. Fuori ora il paesaggio è incantevole ogni tanto si incontrano dei piccoli villaggi con le caratteristiche case rosse. Campi coltivati ma tanti tanti boschi fiumi, canali, tutto in ordine anche la natura sembra che si sia accordata per non lasciare niente al disordine.
Inutile chiedere una sosta all'autista parla solo svedese e ci mostra un biglietto in italiano "NON PARLARE ALL'AUTISTA"
Usciamo dalla strada asfaltata e dopo aver superato due piccoli ponti ci inoltriamo in un bosco poi finalmente l'arrivo una grande casa in legno vicino ad un lago.
- Bella - dico io
- Dove c... ci hanno mandato- è la prima di una serie di imprecazioni di Marco.
Scendiamo dal pullman questa volta ad accoglierci c'è un'altro sembra ancora un ragazzo ma è vestito con maglietta e pantaloni tipo militare parla solo svedese (o così dice)   ci consegna una busta ciascuno, sulla mia busta oltre al mio nome trovo primo piano camera A le poche donne con noi hanno tutte secondo piano camera B.
- che fantasia -
All'interno della busta le istruzioni (in italiano) Seguendole entriamo in camera, meglio chiamarla camerata un unico salone con 7 letto a castello io sono al numero 6, con me  al n. 5 c'è Marco che ancora sta imprecando contro la dirigenza della nostra ditta.
Istruzioni:
  • Cambiarsi utilizzando la biancheria intima e gli abiti dell'armadio VERDE disporre tutti i propri vestiti nell'armadio GIALLO - Con titubanza inizio a spogliarmi. Marco sta ancora imprecando ma è già in mutande. Ne approffito per dare un'occhiata in giro, la fauna della camerata è veramente varia si va dal super palestrato fighetto e depilato al ciccione. Marco il mio vicino anche lui come me è in sovrapeso ma ha un bellissimo petto coperto da peli neri e grigi. Quando toglie le mutande non riesco a vedere bene davanti.  Ora è di fronte al suo armadio ha un culo da sballo. Tutti ci vestiamo con mutande tipo boxer e completo tipo militare.
  • Nell'armadio GIALLO mettere oltre ai propri vestiti, orologi, anelli, , orecchini, cellulari, palmari, macchine fotografiche, lettori CD  MP3 ipod video giochi o altri oggetti.
  • Chiudere a chiave i propri vestiti scrivendo il proprio nome sull'apposita targhetta. ma non siamo in Svezia sembra un campo di concentamento: in ogni armadio VERDE ben in evidenza c'e matita (tipo IKEA) che possiamo utilizzare.
  • Consegnare le chiavi al Sig. Johanssons. Ci siamo cambiati tutti sembriamo in un campo di epurazione cinese, c'è chi è preoccupato altri se la ridono. Io sono solo incuriosito
Si apre la porta riappare il soldato ragazzino di prima unica cosa che capiamo Johanssons ha in mano un cestino, non ci vuole un gran quoziente intelletivo dobbiamo dargli la chiave dell'armadio giallo con dentro i nostri vestiti.
Dice qualcos'altro in svedese.
Fortunatamente indica una bacheca sulla parete vicino alla porta di ingresso.
12.00 Istruzioni da parte del Sig. M. Johanssons
12.30 Pranzo
14.00 Attività
18.30 Cena

Sono le, nessuno di noi lo sa, orologi dentro l'armadio. Io e marco decidiamo di di uscire dopo aver visionato e utilizzato i bagni o meglio stanza con 6 turche, 6 lavandini e 6 docce.
Unica forma di riservatezza dei pannelli di legno che arrivavano a 30 cm da terra tra una turca e l'altra.
- Qui è tutto "open space" -cerco di far sorridere Marco inutilmente
- Guarda dove c... ci hanno mandato - Brontola ancora mentre nella turca accanto sta pisciando.
Fuori è uno spettacolo della natura verde unica traccia di civiltà la nostra casa rossa e un gran orologio su un silos vicino: ore 11.30
-Perfetto abbiamo mezzora facciamo due passi fino al lago?-
-Vada per il lago- Risponde Marco forse un po' riappacificato dallo spettacolo della natura.
Al lago incontro, stentando a riconoscere, la mia collega Luisa anche lei con la divisa.
Il silenzio e la pace è interrotta da una campana dell'orologio.
 - Forza Johanssons ci aspetta - dice Luisa e tutti ritorniamo alla casa
Piano terra una grande sala con dei tavolini in legno e panche
Entra Johanssons ma è un'altro anche lui biondo ma è più grosso e non è più un bambino avrà più o meno 45/50 anni.
Parla uno stentato inglese condito da poche parole in italiano riusciamo tutti a capire che questi giorni saranno di attività fisica e allenamento della nostra squadra che terminerà  con una gara contro il pullman n. 2, che avevamo perso. Dovremo imparare a collaborare e a fidarci dei colleghi di fronte a situazioni difficili che gli istruttori ci proporranno. Presenta gli istruttori:
Signora  Ann Sjöberg
Signor Klaus Johanssons
Ed io Mikael  Johanssons
Per togliere subito ogni dubbio il cognome Johanssons qui in Svezia è più comune del vostro Rossi, pertanto tra me i il sig. Klaus non c'è nessun rapporto di parentela.
-Dimenticavo, non avrete personale di sevizio solo il cibo, sarà già pronto, inutile ricordare pertanto che l'ordine della casa dipende dalla vostra cura e il voto che io darò per questo farà parte del punteggio della gara finale contro il pullman 2 -
La riunione ha temine andiamo in cucina, una grande stanza dove con ordine maniacale ci sono 20 vassoi dovrebbe essere il nostro pranzo.
Salmone, Burro, Pane di segale, penso uno stufato e cetrioli giganti.
-OK- vada per il pranzo svedese io e Marco ci sediamo vicini
Qualcuno sbotta ma non c'è niente da bere, io mi alzo torno in cucina in un pensile trovo delle caraffe e dei bicchieri, ne riempio una al rubinetto e porto alcuni bicchieri per i miei vicini, dopo il mio esempio altri fanno altrettanto.
Fine pranzo riponiamo i vassoi nell'apposito contenitore, ma caraffe e bicchieri vanno lavati e riposti nel pensile per oggi lo faccio io.
Le prove sono di tipo militare percorso ad ostacoli dove tutti dobbiamo arrivare simultaneamente pertanto dobbiamo aiutarci in quei ostacoli dove qualcuno di noi si trova in difficoltà.
Gli istruttori bloccano subito i soliti che vogliono fare la gara, invitandoli invece a risolvere le difficoltà di chi rimane indietro.
Il grosso orologio suona le 17.00 La signora Ann Sjöberg ci comunica fine corso ora ognuno può decidere cosa fare.
Torniamo in camera pronti per una doccia, prevedevo la coda, invece nessuno vuole iniziare tutti si trastullano vicino al proprio letto e armadio.
Marco - Tu vieni per una doccia oppure aspetti ore finché una alla volta non tocca il tuo turno?-
- No arrivo volevo solo controllare quante mutande e magliette ci hanno dato prima di pensare al bucato-
- Anch'io ho controllato  4 mutande e 4 magliette, il bucato si farà domani-
Infradito plastica e telo spugna verso la doccia.
Come già detto non esistono box doccia ma una fila di docce con dispense shampoo/sapone ogni due. C'erano già due nostri colleghi che avevano occupato la prima e l'ultima doccia io e Marco ci mettiamo al cento, sulla parete opposta appendo il mio telo.
Mentre mi lavo cerco di verificare i miei vicini. Estrema sinistra vicino all'ingresso il super palestrato fighetto e depilato. NO. Estrema destra tipo intellettuale troppo magro. NO. Marco invece è veramente interessante.
Non è più un ragazzo, corpo abbastanza peloso, pancetta soda, sedere speciale, ed ora sotto la doccia calda un discreto affare quello che più attira la mia attenzione delle palle pendenti e grosse tipo toro.
Finiamo la doccia ed ecco che arrivano anche gli altri colleghi.
Rientriamo in camerata assieme, infilo boxer e maglietta puliti opto per pantaloni corti sistemo bene i pantaloni e la casacca che ho adoperato per il primo giorno di corso. Domani li riutilizzerò.
Invito Marco ad uscire.
 - Scendi intanto io finisco di sistemare l'armadio -
Dopo poco è già fuori. Senza decidere ci avviamo verso il lago. Poi su un pontile in legno che arriva oltre 50 metri dalla riva.
Qui si può anche fare il bagno. Utilizzando la scaletta si evita, al momento dell'uscita, anche il fango della riva.
Vediamo un piccolo capanno costruito  in mezzo alla vegetazione a pochi metri dal pontile. Scopriamo che si tratta di una sauna, tutta pulita penso ancora funzionante.
-Guarda qui ci sono le istruzioni - mi chiama Marco.
Appeso alla porta di ingresso un foglio pastificato scritto svedese e inglese da le indicazione di come accenderla e che di libero uso per gli ospiti.
Ha il riscaldamento tradizionale a legna. Sul retro c'è la legna da utilizzare e vicino al bruciatore legnetti fini e fiammiferi.
- Forza l'accendiamo poi si viene a fare la sauna, ha solo quattro posti per questa sera ce la teniamo per noi -  dice Marco, finalmente con tono allegro
-OK tu resta finisci l'accensione io vado in camera a prendere gli asciugamani, posso aprire anche il tuo armadio -
-Certamente -
Senza correre vado diretto in camera, la maggior parte del gruppo è già in cucina la cena.
Al mio rientro trovo Marco è quasi eccitato come un ragazzino che riesce a far funzionare un giocattolo nuovo.
-Guarda ci sono anche delle altre istruzione di come allestire l'interno ho già preparato tutto, all'interno ci sono già 27 gradi. Qui dice che è bene iniziare con temperature più basse max 30-35 gradi  poi aumentare dopo una sosta all'esterno. Prima di entrare fare una doccia. E' qui dietro dalla parte opposta alla legnaia all'aperto c'è un cipolla di una doccia e l'acqua corre poi al lago.-
Bello grande c'è un cartello NO SHAMPOO NO SOAP.
-Dimenticavo è venuto il mio collega Alberto, l'ho invitato, non hai problemi?-
-No - Accidenti mi sarei goduto lo spettacolo delle tue palle grosse ma questo come sarà!
Di li a poco ecco Alberto.
-Ciao io sono Valerio-
-Piacere-
E' molto più giovane di noi avrà massimo 30/35 rasato per nascondere una precoce calvizie Ben piazzato.
Pochi commenti sulla sorpresa del corso sull'idea di fare una gara con il pullman 2 e su come poter far fare l'intero percorso a Francesco B. (ciccio).
-OK 30 gradi è pronta- dice Marco dopo aver buttato un'altro tocco di legno.
Utilizzo una panchina li vicino dove appoggio pantaloni mutande maglietta vado a fare la doccia
-Ca.... e fredda- dopo una velocissima bagnata mi giro, Marco è già pronto per fare altrettanto
-OK ti aspetto sei tu l'esperto ora-
Riesco a vedere poco Alberto ma quel poco che vedo è veramente buono
Sono nudo, anche un po infreddolito,  in attesa dell'arrivo degli altri davanti all'ingresso della sauna.
Eccoli anche loro nudi.
- Prendi i teli - - non servono per coprire è solo una questione di igiene, così dicono le istruzioni-
Marco il nostro nuovo esperto in sauna.
Entriamo l'ambiente e piccolo e già si gode il caldo.
-C.. che bello- Finalmente rilassato Marco
-Non l'avevo mai fatta - Dice Alberto
-Mi sa che siamo tutti novellini- Dico io.
Ora la temperatura aumenta Marco versa dell'acqua sopra delle pietre e subito la piccola stanza si riempio di vapore.
Ora riesco a vedere bene le stupende palle di Marco pendenti per il caldo, la vista e la vicinanza mi fa muovere l'uccello. Cerco di pensare ad altro mi giro. Oh cazzo! Alberto ha l'uccello in tiro anche se cerca di nasconderlo.
Finalmente è Marco a sdrammatizzare la situazione -Mi sa che questo bel caldo sta facendo bene a tutti- così dicendo prende in mano il suo cazzo più che bazzotto-.
Avrei voglia di succhiare con cura entrambi, ma restiamo ognuno fermi al nostro posto, trastullando il proprio uccello.
Alberto - ma anche tu Marco sei circonciso!-
 - Ho avuto dei problemi dei aderenze da bambino e mi hanno tagliato ho solo un lontano ricordo-
- Per me è stato ben diverso è successo un anno fa, una fimosi da adulto abbastanza rara, piuttosto fastidioso, Ora tutto OK - così dicendo mostra orgoglioso il su bel cazzo duro.
No so chi ha cominciato, ma dopo poco siamo tutte tre appiccicati. Ne approfitto anche per per giocare con le stupende palle di Marco.
-Ma come sono grosse!-
Riesco a malapena baciarle che già Alberto Da dietro cerca di infilare Marco.
-Mi sa che dobbiamo smettere, potrebbero arrivare gli altri - Cosi dicendo Marco velocizza la segna ad Alberto e lo fa venire.
Io Prendo in bocca il cazzo di Marco che velocemente mi riempe la bocca mentre Alberto riesce a farmi venire facendomi una strana sega da dietro.
Veloce pulizia usciamo per una pausa.
Lontano vicino al lago ci sono dei nostri colleghi che stanno chiacchierando.
Ora con i cazzi mosci ci diamo una rinfrescata sotto la doccia. Marco ci offre da bere l'acqua del rubinetto è potabile.
Si rientra in sauna ora la temperatura è veramente alta. Sarà il caldo o il sesso fatto in fretta poco fa ma siamo tutti piuttosto spossati e ci sdraiamo sui nostri teli.
Passano i minuti ora anche in silenzio, nessuno ha voglia di parlare o commentare quello che è appena successo.
La temperatura sale ancora e la stanza dopo l'ennesimo ciotola di acqua versata sulle pietre è satura di vapore.
Si sente parlare forte qualcuno si sta avvicinando.
-Facciamo un bagno nel lago- Dice Marco
-OK-
-Si-
- Allora si parte di corsa giù al pontile e via in acqua così come siamo no, telo, mo mutande!!
Come tre orsi usciti dalla tana calda usciamo; drippliamo alcuni colleghi che erano sul pontile e via in acqua; l'acqua è freddissima ma la sensazione è piacevole.
I colleghi ridono stupidi del nostro spettacolo. Ora arriva il bello, dobbiamo risalire.
Marco incurante di tutti risale la scaletta mettendo in mostra tutta la sua chincaglieria, io e Alberto lo seguiamo, ora senza correre ritorniamo verso la nostra sauna, una doccia, e di nuovo al calduccio.
Intorno alla capanna c'è quasi tutti il pullman n. 1 usciamo avvolti nel nostro telo bianco.
-Ma come l'avete trovata? - Possiamo farla anche noi?- L'acqua era fredda?-
Ci assalgono di domande dopo esserci asciugati incuranti dei presenti togliamo il telo e ci rivestiamo.
Ora possiamo rispondere, in particolare Marco, il nostro esperto in sauna, da sfoggio della sua cultura imparate sui foglietti delle istruzioni.
Tutti hanno appena mangiato, Marco gli avverte di evitare di farla durante la digestione. Dopo le dovute manutenzioni al capanno sauna noi rientriamo in cucina prendiamo i nostri tre vassoi rimasti con la cena.
A tavola io commento il coraggio che abbiamo avuto di uscire nudi davanti a tutti.Alberto ricorda anche la nostra avventura dentro il capanno.
Allora Marco mi confessa che la sauna l'aveva trovata appena arriva Alberto, e che loro lavorano nello stesso ufficio e altre volte hanno avuto occasione "divertirsi".
-Accidenti ecco perché  è stato così facile l'inizio! - dico io
I due avevano già preparato tutto ed io sono stato la preda.
La mattina seguente ho ho saputo che, a tarda sera, altri hanno usufruito della sauna.
Il corso durava 4 ore al mattino e 3 ore al pomeriggio anche se i percorsi è le prove erano dure, a detta degli istruttori stavamo migliorando.
Inutile dire che i nostri incontri si sono ripetuti anche in altre occasioni .
Ma la cosa speciale che si è verificata, cominciando dalla banale doccia, dove tutti assieme si entrava, e nudi si aspettava il turno che si liberasse una doccia, sembravamo dei commilitoni.
La sera prima di cena il capanno della sauna era sempre occupato, i più spavaldi facevano il bagno al lago senza neppure utilizzare la sauna.
Un po per risparmiare le mutande ed evitare bucati inutili un po perché ci eravamo liberati di inutili tabù  sempre di più erano quelli che in riva al lago viaggiavano liberamente nudi.
I giorni passarono velocemente allenamenti sempre più impegnativi ma il pomeriggio fino a tarda sera (il sole spariva alle 11.15)  chiacchiere, passeggiate tra il bosco,  bagni al lago, sauna, c'era anche chi ne approfittava per una bella abbronzatura integrale.
Il pullman 1 è veramente diventato un gruppo.
Arriva fine corso, purtroppo non abbiamo vinto la sfida con il pullman 2.
Ultimo giorno libero questo pomeriggio si rientra in città e domani a Milano.Al mattino presto consegnano le chiavi del nostro armadi con abiti civili. Nessuno ne sente la necessità , nessuno si cambia tutti vogliono gustare queste ultime ore di vera pace.
C'è chi come noi salta il pranzo per potersi fare un'ultima sauna, un ultimo bagno al lago.
Rientro in camera già alcuni stanno lentamente rivestendosi con i loro abiti, con molta nostalgia lo faccio anch'io, possiamo tenerci gli abiti che abbiamo usato in questi giorni, tutti adoperano la borsa militare a nostra disposizione e la riempiamo dei vestiti usati. E' forse come portare a casa un po di questi stupendi giorni passati assieme.
In pullman Marco non è con me, rientro in albergo e poco dopo partenza per l'aereoporto, arrivo a Milano.
Grandi saluti strette di mano ognuno rientra a casa.
Marco prima di partire mi abbraccia forte:
-Noi dobbiamo rincontraci anche in Italia, non trovi?-
-Si certamente-
Mi passa due biglietti Marco G. e-mail xxxxx@xxx cell 33xxxxx Alberto S e-mail xxxx@xxxx cell 33xxxxx.
Non posso fare altrettanto ma la sera stessa davanti al mio pc scrivo ad entrambi per inviare i miei recapiti.
Valerio

domenica 2 ottobre 2011

Racconto di Pelatone: Canazei

La mia compagnia decide di andare con lo sci club di C. a sciare a Canazei. Un weekend lungo dal giovedì alla domenica. Dico non vengo, visto che non sciavo da 20 anni. se vengo mi annoio. comunque mi convincono. arriviamo in un bellissimo hotel, con tutti i confort. piscina, solarium, sauna, sala fitness. non male. arriviamo la sera tardi mi tocca in camera l'amico più rompicoglioni che ci sia. niente fumo, finestre chiuse, riscaldamento a palla.
la mattina dopo la compagnia va a sciare ed io decido di fare un giro in paese. Canazei in 10 minuti la giri. Quindi rientro in albergo. Scelta, libro, piscina, palestra, sauna. Vada per la sauna, per me novità assoluta.
Vado in camera, accappatoio, doccia ed entro. caldo bestiale ma è l'umidità che da fastidio. qualche persona è stesa, niente di eccezionale, comunque un'occhiata ai loro bassi ventri la do, ribadisco niente di particolare. Dopo qualche minuto resto solo e sto pensando di uscire, non resisto. si apre la porta ed entra un signore sui 55/60 anni, per renderti l'idea hai presente il finlandese dello spot della ricola. quello era il genere.
Saluta in tedesco ed io rispondo in italiano. Con un forte accento tedesco, mi chiede se può abbassare un po la temperatura, va bene, si alza e nel movimento si apre l'accappatoio. Boom. Tutto un batuffolo di pelo sale e pepe con una pancetta soda, e giù un bel ciondolo circonciso.
Non so se ho indugiato troppo con lo sguardo, lui chiude l'accappatoio e mi si siede più vicino. Piacere Jacob, piacere Gianni. soliti convenevoli di dove sei. Rimini, lui Stoccarda.
E’ a Canazei per il fine settimana. mi racconta che era vedovo, era stato sposato con un'italiana e venivano spesso a Canazei e cosi lui quando può ci ritorna. Comunque io con la coda dell'occhio cercavo di intravedere tra le pieghe dell'accappatoio, qualcosa, poi lui mi guarda, fa un sorriso ed apre l'accappatoio.
L’uccello gli era diventato barzotto a me il cazzo barzotto mi fa impazzire.[è verissimo NDR]
Lo guardo, rido ed allungo la mano. Lui fa lo stesso. ci guardiamo e lui dice: - Qua non si puo-.
Ggli spiego che in camera sono con un amico, 
- Allora vieni da me sono solo.
Il tempo di rientrare in camera, cambiarmi e mi fiondo davanti alla sua porta. Mi riceve in accappatoio, chiude la porta e mi sbatte contro di essa e mi ritrovo la sua lingua in bocca e la mano sull'uccello.
Senza mai smettere di baciarmi, mi spoglia e poi incomincia a scendere giu con la lingua, prima fermata capezzoli, pancia, ombelico, con fermata. Io ridevo perché i peli della sua barba mi facevano il solletico ed in fine, capolinea Incomincia a leccare e piano piano lo ingoia. Gli dico vai piano che qui esplodo.
Lo sollevo,e tocca a me . Mi perdo nel suo pelo, lui intanto dice qualcosa in tedesco che non capisco. Scendo giu piano la mia lingua lo lava e mi fermo ad ammirare il suo bel cazzo, ora non più barzotto me ben dritto. Una goccia appare sulla cappella, la lecco. È dolcissima mi ricorda le gocce che a volte sono sui fichi maturi. Non ci penso due volte e lo faccio sparire a fatica in bocca, anzi in gola.
Lui continua a mormorare parole in tedesco, lo guardo, non potendo parlare, lui capisce e mi dice, piano, piano.
Mi rialzo e finiamo nel letto (meno male matrimoniale visto la nostra stazza) mi stendo e gli dico coricati su di me. Io adoro la pancia.
Ci baciamo lungamente e poi mi ritrovo con il suo cazzo in bocca e lui il mio, Mi piace leccargli la punta . Geme e allora lui sposta la sua bocca dal mio cazzo al mio culo. Mi lecca, morde e mi penetra con la lingua. Fai piano se no vengo, lui allora me lo riprende in bocca e inizia a spompinarmi, ed io mi rituffo sul suo cazzo ed incomincio anch’io a sbocchinarlo ma sento che sto per venire e glielo dico e lui accellera i movimenti, vengooo nella sua bocca. Lui manda giù tutto e continua a leccarmi. Gli dico adesso tocca a te.
Gli lecco il buco lungamente,geme, mi bagno un dito e piano piano lo infilo.
I gemiti aumentano.Incomincio a leccargli la cappella e con la lingua percorro il tragitto fino alle palle, nel mentre il mio dito gli lavorava il culo. Ritorno in cima e mi ci tuffo , i gemiti aumentano, aumento il ritmo della bocca e del dito poi sento un ruggito e mi ritrovo la bocca piena di sborra che mando giù sen non voglio affogare. Dopo qualche minuto ci ritroviamo affianco ancora ansimanti. Ci guardiamo e ci scambiamo un lungo bacio. Ci facciamo una doccia, mi diverto ad insaponarlo (ma quanta schiuma produce un corpo peloso) e lui insapona me. Ci baciamo lungamente e dopo esserci asciugati a vicenda ci stendiamo sotto le coperte. Dalla finestra si vedono le montagne innevate.
Incominciamo a parlare, curioso gli chiedo come mai sia circonciso e lui mi dice sono ebreo. I suoi genitori scapparono dalla Germania Nazista alla fine degli anni trenta. Si rifugiarono in Svezia, dove Jacob è nato

 Ma visto che anche in Svezia le cose si mettevano male i suoi emigrarono in America. Rientrarono in Germania (Stoccarda) dopo la fine della guerra. Il padre riuscì a riaprire la loro vecchia fabbrica di pezzi di ricambio per macchine agricole ed adesso quella fabbrica la gestisce Jacob. Durante una vacanza in Italia, a Sirmione, aveva conosciuto la moglie, che era morta 6 anni prima. Aveva due figli un maschio che viveva in america ed una figlia sposata ad un italiano che viveva in Toscana e che sarebbe arrivata a Canazei l’indomani.
 Io gli raccontai della mia vita e del mio compagno con cui avevo appena chiuso dopo sette anni. Mi confessò di non aver avuto mai rapporti con uomini durante il matrimonio. Ma di aver rivisto qualche anno addietro un compagno di collegio con cui da ragazzo aveva più che altro giocato. Si vedono ogni tanto e si fanno compagnia a letto.
Si era fatta ora di pranzo e così mi invta a pranzare con lui. Accetto. Il pranzo è stato solo un intermezzo nel nostro parlare.
Ad un certo punto mi guarda e mi dice, vuoi passare la notte con me? Non ho mai dormito con un uomo. Poi domani arriva mia figlia con i nipoti e non so se potremmo rivederci. D’impulso gli rispondo di si e penso cosa racconterò alla compagnia.

venerdì 6 maggio 2011

VACANZA IN AGRITURISMO


La mia casa è alla periferia della città e fino a qualche anno fa ero in aperta campagna, purtroppo ci sono state delle lotizzazioni che mi hanno  quasi circondato. E’ rimasto un bel campo che mi separa dalla città. Un anno fa ho avuto la sorpresa che questo campo, di proprietà del comune, è stato trasformato in “orti per anziani”.
Tutti i giorni c’é un via vai di persone che vanno a coltivare i loro piccoli orti. Col passare del tempo mi sono abituato a questi nuovi vicini, ho inoltre fatto conoscenza con quasi tutti, qualcuno mi ha regalato delle piantine, poi abbiamo fatto dei baratti con degli ortaggi che io non ho nel mio orto. Mi hanno anche insegnato come meglio coltivare, ravanelli, cetrioli, ecc.
Con l’arrivo della bella stagione e del caldo posso godermi il piacevole spettacolo di parecchi uomini a dorso nudo. Conosco quasi tutti, ma con alcuni, con l’orticello più vicino a casa mia, ho quasi un rapporto di amicizia.
Con il caldo quando al pomeriggio sono libero mi capita spesso dai andare a trovare i miei amici magari portandomi dietro birra o qualche bibita appena uscita dal frigo di casa.
Vicino alla strata gli ortolani hanno costruito un piccolo gazebo. Il mio arrivo è sempre ben accolto ed è l’occasione per una pausa ed una chiacchierata, smettono i lavori ci si siede all’ombra del gazebo. Mario, Giuseppe (Pepi), Umberto, Giuseppe (Peppone), Alessandro (Sandro) così si chiamano i miei amici. Sono tutti over 65 ma sono veramente spassosi ci si ferma per delle lunghissime chiacchierate, finalmente conosco degli uomini che non parlano solo di calcio.
Due settimane fa un pomeriggio di luglio ci sediamo per sorseggiare delle birre fresche che io avevo portato.Peppone è il più accaldato anche ora all’ombra ha il corpo tutto bagnato dal sudore, e appena bevuto il primo bicchiere sembra che lo voglia sudare in pochi secondi, è seduto sulla panca davanti a me di fa vento con una vecchia rivista, allarga le gambe più del normale e noi che siamo di fronte ci godiamo la visione di un paio di testicoli esageratamente grossi e pendenti.
Mario che è seduto di fianco a me - Raccogli quelle palle, ti stanno uscendo dai pantaloni!-
Peppone infila le sue manone sotto i pantaloni e sistema i gioielli di famiglia.
Umberto: -Siamo in piena estate perché non organizziamo una vacanza?-
-In agosto mi arrivano i figli e mia moglie ed io ci trasformiamo in beby sitter- Dice Mario –Non è proprio possibile-
-Mia moglie non si muove nemmeno con le cannonate, in estate tutti i giorni al mare a giocare a carte con le amiche- Interviene Pepi
Ribatte poi Umberto: - Se ci facciamo un fine settimana solo per noi?-
-Non sarebbe male- interviene Sandro .-Così posso partecipare anch’io-
Sandro non è sposato non ha figli e quando organizzano qualche festa o cena con le mogli lui non partecipa mai.
Interviene Mario -Dai Valerio sei dei nostri anche tu ?-
L’accordo è raggiunto in fretta sulla lunghezza della vaganza tre massimo quattro giorni, ma non è altrettanto facile trovare la destinazione: No mare, l’abbiamo qui a due passi, no tanti chilometri in auto.
Intervengo io - Se volete ho dei conoscenti che hanno un bellissimo agriturismo massimo a due ore di macchina da qui, è possibile la pesca sportiva, fare delle belle passeggiate-
-Per me va bene facciamo per il prossimo fine settimana, però devi essere dei nostri anche tu!- Interviene Peppone dopo essersi di nuovo risistemato i coglioni.
- OK allora va bene anche per me- dico io - tutti con la mia auto così viaggeremo anche comodi: ha sette posti.
Arriva il venerdì della partenza ore sei del mattino, appuntamento a casa mia sono tutti puntuali si sono fatti accompagnare da mogli o figli solo Sandro arriva in bici con un piccolo zaino sulle spalle. Gli altri invece le rispettive mogli gli hanno riempito delle grosse valigie.
Carichiamo i bagagli, sono veramente troppi anche per la mia macchina. Salutati gli accompagnatori decidiamo di snellire i grossi bagagli lasciando pantaloni, maglie, a casa mia. Così alleggeriti alle sei e trenta partiamo.
Sembriamo dei ragazzini alla loro prima gita scolastica. Le previsioni sono ottime, sole, sole, sole; il viaggio appena lasciata la città scorre veloce pochissimo traffico. Alle otto e un quarto nonostante una sosta per la colazione ed una sosta extra per pipì siamo già arrivati all’ AGRITURISMO DA ZIA BETTA. Scopriamo che ci sono solo due olandesi oltre a noi, c’è anche una bella sorpresa l’agriturismo ha anche una bella piscina.
La Betta ci sistema in due camere: io e Peppone, più grossi in una camera doppia, gli altri in una tripla. Siamo veramente soddisfatti le camere sono ampie e belle.
Dopo una breve sosta in bagno poi tutti in canotta e pantaloncini per una breve passeggiata verso il fiume.
Lungo il sentiero scherzi tra ragazzi oltre i sessantacinque anni: Mario si avvicina a Sandro e velocemente gli abbassa i pantaloni, tutti a ridere, lo stesso Sandro continua ridendo a camminare con i pantaloni giù, continua a scherzare con gli amici lasciando il suo coso libero di ballonzolare ad ogni suo passo.
Umberto: - Tirati su i pantaloni e copriti quel ciccolo- interviene ridendo.
Arrivati vicino al fiume incrociamo i due ospiti olandesi. Con il mio inglese stentato riesco a capire che c’è un’ansa del fiume con una piccola spiaggia, l’acqua è pulitissima.
Il sentiero gira a gomito e siamo alla “spiaggia” ci sediamo , Sandro vuole farsi un bagno anche Peppone è dello stesso parere, ma nessuno di noi si è portato un cambio. Mentre tutti noi siamo semisdraiati con i piedi in fresco nell’acqua Sandro si allontana, poco dopo, lo vediamo sguazzare nell’acqua del fiume.
-Cazzo è veramente fredda-
-Dopo con i pantaloni bagnati prenderai freddo - Dice Mario
Si avvicina l’ora del pranzo e rientriamo lentamente all’agriturismo, seduti a tavola siamo chiassosi e casinisti, anche la coppia olandese grazie alla mie “pietose” traduzioni riesce a partecipare alla conversazione.
Dopo pranzo ci fermiamo sulle sdraio ai bordi della piscina, i due olandesi si rivolgono a me e chiedono non so che cosa, riesco a capire: nudi, vestiti, sole.
Sorrido e rispondo ingenuamente - OK- pensando che avevano visto Sandro al fiume, i due con calma si spogliano completamente ed entrano in piscina.
Mentre gli altri sono intenti a farsi un pisolino solo io e Pepi li vediamo nuotare nudi in piscina.
Cerchiamo di non farci notare mentre commentiamo “in dialetto”. Anche quando escono dalla piscina non ci pensano minimante a vestirsi.
Alle cinque i coniugi Von Dirk ci salutano hanno un appuntamento alla stalla per una passeggiata a cavallo. Noi cinque invece decidiamo di andare al lago tre chilometri a piedi in mezzo al bosco.
-Hai visto l’olandesone che bigolo- dice Peppone ridendo
-Ma si depila?. dice Sandro
-No, mica è come te, pelosone, l’olandesone non ha peli per il corpo- dico io.
Dopo la seconda radura arriviamo al lago, c’è uno dei figli di zia Betta ci consiglia che se vogliamo pescare dobbiamo passare domani mattina perché da domenica il lago sarà pieno di pescatori che hanno prenotato al campeggio.
Rientriamo all’agriturismo che è quasi sera i due olandesi sono già a tavola (vestiti) andiamo in camera per una veloce rinfrescata e scendiamo per una cena speciale: ravioli con ricotta di pecora eccezionali, carne alla brace cotta dall’atro figlio di zia Betta gustosissima.
Dopo cena viaggio camminate sono stanco anche gli altri dicono che non sono abituati a far tardi. Rientriamo tutti in camera. Una volta in camera lascio a Peppone l’uso del bagno sento che si fa una doccia e poco dopo lo vedo uscire avvolto da una nuvola di vapore: è completamente nudo si sta asciugando i capelli con un telo.
Peppone lo chiamano così c’é un  motivo: è veramente grosso una abbondante pancia coperta da peli poi la cosa veramente esagerata sono i suoi testicoli grossi ed ora con il caldo del vapore pendevano come le palle dei tori.
Entro anch'Io in bagno l’acqua calda e il pensiero che fuori c’è Peppone con i suoi stupendi coglioni me lo me lo fanno diventare duro. Cerco di concentrami sulla doccia, ma il mio cazzo non ne vuol sapere di mosciarsi, decido di uscire mi avvolgo il telo in  alla vita, sperando che la mia erezione passi inosservata.
Peppone è già sdraiato nel suo letto, non ci ha pensato minimamente a coprirsi, ora le grosse palle si sono un po’ raccolte e lo scroto si è ristretto.
Gli volgo le spalle e continuo ad asciugarmi.
-Non te l’ho neanche chiesto io dormo sempre nudo anche in inverno, non ci sono problemi?-
-No assolutamente,  anch’io quando posso mi piace stare nudo a letto-
-Mia moglie dice che sono sempre nudo come un verme schifoso, non era dello stesso parere quando eravamo giovani allora gli piaceva anche a lei la mia abitudine -
Intervengo io - Abbiamo alleggerito di molto i bagagli e non ho certamente un pigiama-
Decido di togliermi il telo sdraiarmi velocemente a letto e coprirmi con il lenzuolo.
-Anche a me fino a qualche anno fa mi rimaneva duro dopo ogni doccia calda-
Non so cosa rispondere pensavo di essermi coperto velocemente
-Adesso ho bisogno di alcune attenzioni, ma ancora funziona- Continua Peppone -A esempio oggi avrei fatto anche io il bagno nudo al fiume con Sandro ma..- non finisce la frase
Mi giro verso di lui nel letto poco lontano dal mio Peppone sta giocando con il proprio uccello ancora moscio. Mi siedo faccio finta di aver sete vado a prendere un bicchiere d’acqua, questa volta senza curarmi di coprire la mia erezione, prima di tornare a letto –Ne vuoi anche tu?-
-Si grazie-
Gli porgo i bicchiere e mi siedo sul suo letto, osservo da vicino gli splendidi coglioni dopo un primo tentennamento aggiungo anche la mia mano ed assieme la sua giochiamo con cazzo e palle.
Non una parola, ma neanche un rimprovero per il mio comportamento, continuo ora ad accarezzare le grosse cosce pelose, Peppone le allarga per agevolarmi il compito, dalla parte interna delle cosce salgo fino a toccare le grosse palle, sono veramente belle ed abbondanti, non stonano affatto con la stazza di Peppone. Lui ha smesso di toccarsi. Gli prendo l’uccello tra le mani si sta svegliando, scopro la cappella mi avvicino e comincio un bocchino, ci metto tutto il mio impegno per dare il meglio.
I risultati si vedono di li a poco Peppone ha il cazzo in tiro, continuo con dedizione assoluta a leccare ora la cappella ora l’asta fino ad arrivare alle splendide palle, Peppone non parla, ma è il suo corpo a parlare si muove ad ogni mio bacio mi offre il suo cazzo per una ulteriore ciucciata. Ora ha la cappella è completamente bagnata dal liquido pre spermatico. Ha un buonissimo sapore continuo a leccare, ora ho tutto il cazzo in bocca.
-Cazzo che bello- Finalmente Peppone parla
Sono sopra di lui potremmo fare uno stupendo 69 ma lui si limita ad una timida ed impacciata sega, io invece gli allargo le grosse e pelose gambe sono con la testa immerso tra le sue gambe ricomincio con particolare compiacimento il mio bocchino mentre con le mani accarezzo, palle, interno coscia fino ad arrivare al buco.
Ora Peppone ha il cazzo veramente duro si contorce sotto le mie cure emette una quantità esagerata di liquido pre spermatico senza smettere di ciucciare il cazzo riesco ad accarezzagli intorno al morbido buco mi faccio strada tra peli ricci, non oso forzare non so come potrebbe reagire ma noto che anche queste particolari attenzioni sono gradite cerca in tutti i modi di agevolarmi il massaggio.
Mi preme sulla nuca fino a schiacciarmi tra le sue gambe, non mollo un attimo il suo uccello riprendo fiato, scendo di nuovo non più esitazione con il dito bagnato dalla mia salivo e dal suo liquido mi faccio strada tra i peli e forzo il buco.
Peppone per un attimo si ferma, poi continua a scoparmi la bocca con più foga, ora ho il tutto il dito dentro.
-Cazzo mi fai venire – ansima Peppone cercando di allontanarmi dal suo cazzo, ma io non mollo la presa continuo con bocca e dito di li a poco –Cazzo, Cazzo, che belloooooo- Peppone mi viene in bocca.
Subito si scusa- Non sono riuscito a scostarti in tempo, è stato troppo bello!-
-L’ho voluto io il tuo cazzo fino alla fine- e per dimostragli che non è stato un incidente scendo a leccare le ultime gocce rimaste sulla cappella che si sta lentamente mosciando.
Ora Peppone cerca di aumentare il ritmo della sega al mio uccello vuole farmi venire, vedo il suo imbarazzo.
-Lascia non è necessario, per me è stato più che piacevole – Gli do un bacio sulla pancia gli accarezzo di nuovo cosce, pancia, petto arrivo al collo e finalmente per la prima volta gli accarezzo il viso. Ritorno nel mio letto di li a poco sento che Peppone ronfa come un ghiro ed anch’io mi addormento.
Mattino questa volte entro io per primo in bagno esco, mi vesto, aspetto seduto sul letto, poco dopo anche Peppone esce e dopo essersi vestito, scendiamo insieme per la colazione. Non una parola non un commento su quanto accaduto.
Anche gli altri era appena scesi. Mario si lamentava che questa mattina la prima cosa che ha visto appena sveglio è stato il culo peloso di Sandro.
-Io dormo sempre nudo – Si scusa Sandro – Mi ero coperto con il lenzuolo ma si vede che nel sonno ho sentito caldo.
-Mica ti sarai scandalizzato nel vedere un uomo nudo – Interviene Umberto –Non siamo mica dei verginelli-
Chiediamo a zia Betta di prepararci alcuni panini perché siamo intenzionati a non tornare per il pranzo, questa mattina si va a pescare.
Arriviamo al lago Mario ed Umberto sono gli esperti, scelgono canne, ami, esche, Peppone e Pepi si fanno coinvolgere mentre io e Sandro decidiamo di non noleggiare la canna stiamo a vedere i nostri amici intenti nella loro attività.
Mi siedo dall’altra parte del lago al sole di fronte a me vedo Peppone sempre con le gambe esageramente aperte ma da qui non si può vedere se gli sono usciti anche questa mattina i grossi coglioni. Mi stendo e ricordo con piacere quello che è successo la sera prima.
Credo di essermi addormentato ora il sole mi sta veramente cuocendo mi sposto e cerco un posto all’ombra vicino a Sandro anche lui mezzo appisolato.
-Guarda Peppone – dice Sandro – E’ sempre intento a sistemare le grosse palle che gli escono dai pantaloni-
-Anche quando facciamo i lavori nell’orto ogni volta che si abbassa per raccogliere qualcosa a terra o estirpare qualche erbaccia, io che ho l’orto attaccato al suo gli vedo uscire le grosse palle dai pantaloni.-
-Gli ho detto tante volte – continua Sandro – Comprati o fatti comprare delle mutande elasticizzate se ti crea problemi lasciare le tue palle al vento, ma no la moglie gli compra sempre dei boxer larghissimi e lui, si vergogna ad andarsi a comprare le mutante.-
-Sai una volta  ho comprato due paia io misura 7 -  -Le ha indossate subito e quel mattino ha smesso di ravanare tra le gambe per sistemarsi i coglioni, ma poi prima di tornare a casa si è rimesso i larghi boxer che gli compra la Gina-
Passano le ore ora pausa panino birra e bibita al casotto/bar del lago.
Io torno sotto la mia ombra lasciando Sandro con i pescatori e questa volta dopo il panino mi addormento, molto più tardi mi sveglia il vociare di bambini.


-Sono arrivati i camperisti e sono qui per prendere accordi per la gara di pesca di domani- Dice Sandro appena mi vede di nuovo sveglio
Guardo dall'altra parte del lago Mario e Umberto sono ancora attivi Pepi sta chiacchierando con il figlio di zia Betta, mentre Peppone sta ronfando accanto a me.
-Ho saputo che questa notte l'avete avuta movimentata- dice piano Sandro
Io sorrido ma non rispondo
-Sai me lo ha subito raccontato- continua Sandro -Anche a me piace-
Pepi si avvicina a noi.
-Mi ha detto Marco, il figlio di zia Betta, che a 200 metri da qui il fiume fa un'altra ansa più esposta al sole e quindi con acqua leggermente più caldo, mentre gli altri ancora pescano vi va di andarci a rinfrescare?-
Stiamo per partire quando si sveglia Peppone -Viene a fare un bagno al fiume? -dice Sandro
Mezzo assonnato Risponde di si e poi lentamente ci segue.
Indicazione giusta neanche 200 metri ed ecco un'altra piccola "spiaggia" in pieno sole.
-Non fate i puritani- dice Sandro e in un attimo è già nudo come un verme e si avvia verso l'acqua.
Io e Pepi lo imitiamo e velocemente siamo in acqua, fredda ma piacevole. Peppone è più lento dopo essersi spogliato sistema meticolosamente mutande pantaloncini e maglietta mostrandoci  uno spettacolo eccezionale.
Poi sempre lentamente entra in acqua.
Vicino a riva l'acqua è solo fresca ma se ci allontaniamo dove l'acqua è profonda qui è troppo è difficile resistere. poco dopo decidiamo di ritornare a riva per asciugarci al sole.
Usciti dall'acqua nessuno di noi si preoccupa di vestirsi. ci mettiamo al sole per riscaldarci.
Sandro è un  bravo conversatore, è riuscito ad impiantare una piccola discussione sui migliori metodi culturali per gli orti così tutti e quattro restino nudi senza neanche accorgersi di esserlo.
Peppone cambia discorso - Se c'era Mario non potevamo certamente fare il bagno nudi lui ci avrebbe certamente criticati- senza scomporsi minimamente  continua -Sai Pepi che anche a Valerio non gli dispiacciono i giochi particolari, questa notte ...-
-Cosa fai racconti tutto?- Intervengo io fingendo un certo imbarazzo.
-Non ti preoccupare- sorride Pepi -Tutti abbiamo già provato, Sandro è stato veramente in gamba a iniziarci a questi genere di piaceri-
Io che non andavo neanche a far pipì negli urinatoi perché mi imbarazzavo, come vedi ho imparato a stare nudo e poi con Sandro, e solo con lui, l'ho preso anche in bocca.
La discussione ed il caldo mi provocano una notevole erezione.
-Vedi Peppone a lui gli si drizza subito non è come noi che ci vogliono gli aiuti extra- di nuovo Pepi -Io vorrei farlo ancora con mia moglie ma lei non ne vuol sapere di pompini, anche se da giovane, cazzo, li faceva e li faceva bene, perciò io non ci riesco a tirarlo su-
-Ci sono sempre io pronto ad aiutarti a darti una mano, si fa per dire una mano- ride Sandro avvicinandosi al suo amico per accarezzagli l'inerno coscia.
L'atmosfera si sta surriscaldando anche Peppone si avvicina e mentre mi espone i suoi notevoli gioielli comincia a masturbare Sandro. Sono attratto da quel groviglio di ciccia ho voglia di buttarmi sopra.
Fortunatamente Sandro il più savio di noi, si alza in piedi con l'uccello semiduro - Alt fermi tutti! Adesso ci si veste, ricordatevi che siamo a meno di duecento metri dal lago, e può arrivare chiunque.-
A malincuore tutti cominciamo ad infilarci mutande pantaloni magliette.
Io vado verso il fiume e cerco di rinfrescarmi bagnandomi la nuca con l'acqua del fiume, mi imita anche Pepi -Cazzo mi si era indurito ed ora devo rinfrescarmi per amosciarlo non mi succedeva da anni!-
 Vestiti tutti noi ci avviamo verso il lago. la salita è un po' più dura ma comunque dopo una decina di minuti siamo di nuovo tutti assieme.
Umberto e Mario hanno smesso la lunga pesca, hanno gettato nel lago tutto il pesce pescato trattenendosi solo due grosse trote.
Durante il ritorno si parla della piacevole giornata della pesca non un accenno al nostro intermezzo sexy.
Mario che aveva già preso accordi con il figlio consegna alla Betta i due bei pesci.
Prima di cena rientriamo nelle nostre camere, io e Peppone approffitiamo per una doccia.
Questa volta entro io per primo e quando esco non nascondo la mia erezione.
Peppone mentre si avvicina  per entrare in bagno al mio posto Mi strizza forte il cazzo -Sempre sull'attenti, bravo soldato bravo!-
Scendiamo per la cena gli altri scendono qualche minuto dopo, Betta ci porta le due trote, a me che normalmente non sono un amante del pesce di lago o fiume mi sono sembrate ottime.
Poi si cena "sul serio" pappardella con sugo di lepre, agnello, carciofi e tanto vino rosso.
E' l'ultima notte di vacanza andiamo ai bordi della piscina e ciascuno di noi si porta appresso un bicchiere e Mario porta anche una bottiglia di malvasia, profumatissima.
L'atmosfera è ottima come il vino si parla della giornata, Pepi racconta il bagno nudi nel fiume senza raccontatere il dopo bagno, di li a poco arriva anche i coniugi Von Dirk loro hanno due abbondati bicchieri di grappa il marito si rivolge a noi -This evening is warm, do you have a swim before bedtime? -
Rispondo di no e con un inglese particolarmente stentato rispondo che abbiamo mangiato troppo ed ora non è il caso di fare una nuotata in piscina.
I due sorridono, non so se hanno capito tutto ciò che ho detto, poi come al pomeriggio si spogliano completamente e via in acqua.
Sono le undici decidiamo di rientrare in camera salutiamo i nuotatori e dopo l'ultimo sorso di Malvasia si rientra in camera.
 Si sente che la vacanza è quasi alla fine c'è un po' di tristezza che serpeggia nell'aria e già stiamo un po' assaporando una dolce nostalgia per questa breve, troppo breve vacanza.
Chiusa la porta io, dopo essermi spogliato vado subito a letto, Peppone spegna la luce, poco dopo lo sento muoveversi , si siede sul mio letto - Dove eravamo rimasti ieri sera?-
 Così dicendo comincia a toccarmi tra le gambe, immediatamente il mio cazzo è pronto e duro, sono due giorni che ci mastricciamo senza venire.
 Allargo le gambe per facilitare Peppone, bussano alla porta.
 Peppone senza vestirsi va ad aprire, è Pepi - Gli altri già ronfano io sono uscito per vedere se vi va di fare due chiacchiere-
 -Entra accomodati- dico io cercando di coprirmi con il lenzuolo.
 Mentre Pepi si avvicina Peppone gli abbassa le mutande e comincia a giocare col le belle chiappe del'amico. Per facilitarli il gioco Pepi si abbassa a 90 gradi e comincia a baciarmi prima i peli pubici poi scende e con maestria inizia un bocchino superbo. -Attento che questa sera se continui così non durerò molto, e da quanto siamo arrivati che mi si drizza senza ..-
 Si apre al porta -Ma qui c'è una festa- Esclama Sandro dopo aver richiuso la porta.
Ora è tutto chiaro i porcelli si erano dato appuntamento per continuare ciò che era larvatamente iniziato nel pomeriggio al fiume.
Ora i tre amici cominciano a toccarsi a vicenda, mi alzo e mi avvicino al gruppo, sono subito ben accolto da Sandro che mi blocca stampandomi un bacio mozzafiato.
Nessuno dei due letti potrebbe sopportare i movimenti di maiali della nostra stazza, Peppone
Siamo in un groviglio veramente eccitante, non so certamente descrivere tutto ciò che sta accadendo; io mi tuffo tra le grosse e comode cosce di Peppone ed inizio a giocare con le grosse palle, dedicandomi poi ad un bocchino che fa drizzare il cazzo a Peppone, Sandro dietro di me dopo avermi lentamente aperto le chiappe comincia a leccarmi il sedere fino ad arrivare a bagnarmi completamente il buco con al sua saliva; Pepi non si è ancora sdraiato in ginocchio sta scopando la bocca di Peppone mentre con le mani callose mastriccia con forza i suoi grassi capezzoli.
Sento Sandro che mi vuole scopare, appoggia delicatamente la sua cappella sul mio buco bagnato, mi inginocchio lasciando a sua diposizione il mio culo, dopo essermi avvicinato a Pepi, io e Peppone ci dividiamo da bravi amici il suo cazzo duro, ora io lecco le palle pelose e Peppone succhia avidamente la cappella poi sono io che ingoio completamente il cazzo di Pepi mentre Peppone fa pressione sulla mia nuca per farmi arrivare in gola la cappella.
Sandro comincia una piacevole frizione del suo cazzo tra le mie chiappe ed in particolare sul mio buco precedentemente bagnato, Peppone si gira, no so come ma riesce ad infilare la testa sotto di me, sento la sua bocca passare da cazzo allo scroto,  si impadronisce del cazzo di Sandro e poi ritorna al mio la strana operazione viene ripetuta molte volte.
Mi libero per un attimo del cazzo di Pepi, e avviso i miei amici che non riusciro a durare molto, sento che sto per venire, così decido di portare all'orgasmo anche Pepi con me succhiando più avidamente che posso, il mio lavoro viene premiato da una copiosa sburrata in bocca e in faccia, ora vorrei prendere in bocca il cazzo di Peppone, no ci riesco perché il ritmico gioco che lui sta facendo tra il mio cazzo ed il cazzo di Sandro mi fa venire.
 ... Buio ...
Io non riesco a capire niente degli attimi dopo sento solo Peppone che grugnisce mentre Pepi e Sandro lo fanno sburrare; mi accorgo solo ora che Sandro mi aveva sburrato tra le chiappe.
Ci avviciniamo, ci abbracciamo, nessuno di noi ha voglia di alzarsi restiamo avvinghiati e appiccicati, di li a poco ci addormentiamo.
Mi sveglio che è quasi giorno sento che Sandro sta ronfando usando le mie chiappe da cuscino, ed io ho la testa tra le comode cosce di Peppone, Mi sembra di rivedere un groviglio di orsoni che beatamente dormono dopo una bella serata, e con questo pensiero o ricordo ancestrale mi addormento di nuovo.
-Cazzo è tardi, sveglia, tutti - Sandro
Il solo è già alto sono le otto e trenta, con un po' di frenesia Sandro e pepi raccolgono le loro mutante -Valerio hai due pantaloncini da prestarci? Così non possiamo uscire.-
-Si nella sacca rossa- rispondo ancora sdraiato tra le cosce di Peppone.
I due dopo aver indossato due miei pantaloni escono velocemente.
Peppone si muove ed entrambi ci alziamo, in silenzio raccogliamo le lenzuola e le coperte stese a terra.
Prima io poi lui facciamo una doccia che ci porta nella realtà. Ci vestiamo ancora in silenzio e scendiamo a fare colazione.
Al tavolo traviamo Mario e Umberto.
-Ben alzati dormito parecchio!- dice Mario -Anch'io ho fatto una dormita eccezionale, mentre Sandro e Pepi sono usciti prestissimo per una passeggiata ora sono in camera-
 Appena Betta ci porta la colazione arrivano anche Sandro e Pepi così siamo di nuovo tutti assieme.
Sarà che i dolci erano da poco usciti dal forno di Betta ma io ed anche i miei amici ci siamo fatti una super colazione.
Anche se Betta ci ha lasciato la possibilità di usare le camere fino a sera, solo domani arriveranno nuovi ospiti, decidiamo di partire prima di pranzo per evitare di affrontare il viaggio troppo pieni.
-Facciamo una sosta qui in piscina poi partiamo, così non dovremmo incontrare traffico perché saranno tutti al mare.-
La sosta all'ombra è particolarmente piacevole, io e Peppone andiamo a fare i nostri bagagli e liberiamo la camera lasciando gli altri a poltrire e a digerire l'abbondante colazione.
Dopo aver caricato le nostre due sacche in macchina anche noi torniamo ai bordi della piscina troviamo i nostri amici intenti ad una partita a carte.
Il e Peppone ci sediamo poco lontano.
-Guarda che ti sta uscendo dai pantaloni- -Anche se abbiamo consegnato le chiavi della camera invento una scusa e ti trascino in camera-
Peppone non risponde ma ride compiaciuto e non si sistema l'uccello che fa capolino dai suoi pantaloni. Anzi allarga ulteriormente le gambe per facilitare l'uscita anche delle palle.
Poi a voce bassa - Nella confusione di questa mattina non ho trovato neanche un paio di mutande pulite, così senza mutande l'amico esce a prendere aria-
La partita a carte sta finendo i nostri amici dopo i soliti commenti sulla fortuna di uno o dell'altro salgono in camera e riportano poco dopo i bagagli in macchina.
Mario era andato per saldare il conto ma la Betta gli ha detto che sua figlia, che gestisce l'ufficio, sarebbe ritornata fra pochi minuti.
In effetti mentre siamo seduti all'ombra ecco la figlia della Betta con il conto e per farsi perdonare il ritardo, così dice lei, ci porta un taglierino di salumi vari dei crostini e degli aperitivi.
Dopo aver pagato e gustato l'aperitivo mentre i miei amici cominciano a salire in macchia, vado a ringraziare Betta per l'ottimo trattamento che ci ha riservato.
Come all'andata Peppone si siede di fianco a me, in macchina la conversazione langue tutti tristi e già con molta nostalgia del bellissimo fine settimana passato assieme; dopo la solita sosta pipi, e siamo già a casa.
Passo prima a casa dove scarico il mio bagaglio e ricarichiamo le grosse valige che avevamo lasciato, salutiamo Sandro che rientra in bicicletta.
Decido di accopagnarli uno per uno a casa, per ultimo scende Peppone.
Lo saluto con una pacca sulla coscia e volutamente con le dita risalgo fino a toccare i suoi gioielli.
-E' stato veramente bello anche per me- Dice Peppone -Chissà forse non c'é bisogno di tornare dalla zia Betta. Ciao Valerio-.
-Ciao Peppone-