Benvenuto nel mio blog,
spero che ti piacciano questi brevi/ brevissimi racconti,
sarei veramente contento di poter leggere eventuali tuoi commenti.
Grazie, ciao
Valerio

lunedì 10 ottobre 2011

Saluti ai lettori lontani

Un caloroso saluto ai lettori dall'Italia
A greeting to readers from the  States
Специальное приветствие моих читателей из России
Saudações aos leitores do Brasil
Ein besonderer Gruß an meine Leser aus der Schweiz und Deutschland
ブラジルの読者のご挨拶:4
non conosco tutte questa lingue ho usato google
Ciao
Valerio

Same my photos - Alcune mie foto




  




martedì 4 ottobre 2011

Svezia

Ore 15-00 riunione del personale, il direttore dopo una breve introduzione su problematiche generali, a sorpresa, passa a trattare un argomento non indicato nella comunicazione che ci era pervenuta: viaggio studio in Svezia.
La sala accoglie rumorosamente l'inizio della comunicazione del direttore.
Il viaggio è la scusa per un corso di aggiornamento per quattro dipendenti per ogni reparto, sarà l'occasione di conoscere colleghi che non conosciamo o conosciamo solo come contatto e-mail.
Non saremo noi a decidere chi partirà ma la direzione invierà una comunicazione ai quattro fortunati già domani mattina.
A consolazione di chi non verrà chiamato il Direttore ci informa che entro il 31 dicembre prossimo tutti faremo un corso di formazione/vacanza.
La riunione, a differenza del solito, termina velocemente, non viene comunicato il programma del viaggio/studio, perché solo gli invitati lo riceveranno.
Alle 16 siamo già fuori e rientro a casa.
Il giorno dopo appena arrivati in ufficio apro la posta elettronica: Urra!- c'é l'invito per il viaggio, mi informo con i colleghi, io, Paolo, Luisa, e Franco siamo i fortunati.
L'e-mail è ancora nebulosa:
  •  Partenza 18/06 rientro 25/06;
  • Appuntamento aeroporto Malpensa ore 14.30 check-in ore 15/16
  • Volo SAS diretto a Stoccolma
  • Obbligo in valigia abito per serata di gala
L'email è finita nessuna altro sa niente, ho solo sei giorni per prepararmi e lasciare l'ufficio senza grossi problemi.
I giorni volano domani è già ora di partire, solita frenesia della valigia cosa mettere, ma faccio comunque in fretta tanto non andiamo in un deserto se mi manca qualcosa ci sarà l'occasione di comprarla.
Milano ore 14.20 sono appena arrivato e sto andando verso il check in della SAS.
 Incontro alcuni colleghi che conosco solo di vista saluti, qualche domanda se nessuno di noi sa in cosa consiste questo corso di preparazione, ma buio da parte di tutti.
Volo ottimo
All'arrivo una hostess con tanto di cartello  XXXX ci attende dopo averci invitato di lasciare ben visibile su ogni nostra valigia COGNOME, NOME e DITTA mentre dei facchini stanno già caricando i nostri bagagli ci invita a salire nel pullman.
Sono le sette di sera ed il sole è ancora alto, ci dice che prima di andare in Hotel faremo un piccolo giro in pullman per conosce un po' la città di Stoccolma che domani visiteremo a piedi ed in barca.
Rientriamo in albergo Radisson Blu Royal Vikyng  è veramente una favola.
Cena ore 20.30 Fisk Restaurant
Mi viene consegnata la chiave appena entrato trovo la mia valigia già in camera.
Doccia veloce scendo incontro i miei colleghi tutti meravigliati per l'ottimo servizio che ci ha riservato la nostra ditta.
Io non ero mai stato cosi a nord usciti dal ristorante alle 10.30 e vedere che è ancora giorno è veramente impressionante.
Decidiamo per una passeggiate, alcuni sono in cerca di discoteche altri voglio andare in camera, io ed altri due decidiamo per una passeggiata.
Si parte senza alcuna destinazione, se ci perdiamo prenderemo un taxi., una cosa vietato parlare di lavoro.
Presentazioni Valerio, Marco, Giuseppe. Chiacchiere commenti sulla cena e sull'albergo, ma ancora non si decide a far notte.
Arriviamo in una piazzetta musica a tutto volume era un pub improvvisato il bar su un pianerottolo di un grande palazzo, niente sedie solo dei piccoli tavoli alti.
Vada per una birra.
Finalmente dopo un secondo giro fa notte decidiamo di rientrare i miei colleghi che non conoscevo sono stati veramente cordiali due persone che per una serata non hanno parlato di lavoro e di calcio è veramente difficile da trovarsi.
Siamo davanti all'Hotel che facciamo si va a dormire?
Marco dopo aver controllato bene l'orogio - Mi sa che è veramente ora sono le 2 e fra poco farà giorno!-
Sveglia 08.00 a colazione provo anche le arringhe in agrodolce. 09.00 pullman. 09.15 imbarco e giro per i canali e chiuse di Stoccolma.
Uno spettacolo!
 Pranzo sulla barca poi visita a piedi della città!
Rientro in Hotel la nostra guida ci comunica che questa sera avremo una cena di gala.
Tutti pronti per le ore 08.30. Con il direttore generale.
Cena niente di speciale ma interessante lo spettacolo circense, in particolare due giovano russi che si sono esibiti a pochi metri dal nostro tavolo con addosso solo degli attilitissimi slip bianchi.
A fine cena cena interviene per un breve saluto il direttore tra l'altro ci comunica che è finita la parte turistica e inizierà il corso di formazione.
Al rientro in camera trovo ben evidente la busta della nostra ditta.
Domani sveglia ore 06.00 ore 06.30 in pullman "si è pregati di indossare abiti sportivi"
Mi alzo prima  riesco così a fare colazione con me, alche lui assonnato e incuriosito, Marco.
- Che cavolo di corso dovremo fare con la partenza alle 06.30?- Sbotto
- Soliti c... che prendono decisione del c... Ho cinquant'anni e ancora devo fare queste stupiddagini - mi risponde Marco. E' veramente arrabbiato pensa che sia il solito  psicologo che ci insegna come dare la mano come sedersi davanti al cliente....
Arriviamo al pullman in in jeans e maglietta, ma per qualcuno dei colleghi il massimo dello sportivo è camicia senza cravatta.
Ad accoglierci non abbiamo la solita guida ma un energumeno che in inglese fa l'appello storpiando i nostri cognomi,  pullman n. 1
Luisa la mia collega e Marco che o conosciuto sono con me.
L'energumeno invita all'autista a partire mentre lui continua l'appello per il pullman n.2
Siamo assonnati, ma anche incuriositi.
Marco si sede di fianco e continua a brontolare.
Usciamo dalla città. Fuori ora il paesaggio è incantevole ogni tanto si incontrano dei piccoli villaggi con le caratteristiche case rosse. Campi coltivati ma tanti tanti boschi fiumi, canali, tutto in ordine anche la natura sembra che si sia accordata per non lasciare niente al disordine.
Inutile chiedere una sosta all'autista parla solo svedese e ci mostra un biglietto in italiano "NON PARLARE ALL'AUTISTA"
Usciamo dalla strada asfaltata e dopo aver superato due piccoli ponti ci inoltriamo in un bosco poi finalmente l'arrivo una grande casa in legno vicino ad un lago.
- Bella - dico io
- Dove c... ci hanno mandato- è la prima di una serie di imprecazioni di Marco.
Scendiamo dal pullman questa volta ad accoglierci c'è un'altro sembra ancora un ragazzo ma è vestito con maglietta e pantaloni tipo militare parla solo svedese (o così dice)   ci consegna una busta ciascuno, sulla mia busta oltre al mio nome trovo primo piano camera A le poche donne con noi hanno tutte secondo piano camera B.
- che fantasia -
All'interno della busta le istruzioni (in italiano) Seguendole entriamo in camera, meglio chiamarla camerata un unico salone con 7 letto a castello io sono al numero 6, con me  al n. 5 c'è Marco che ancora sta imprecando contro la dirigenza della nostra ditta.
Istruzioni:
  • Cambiarsi utilizzando la biancheria intima e gli abiti dell'armadio VERDE disporre tutti i propri vestiti nell'armadio GIALLO - Con titubanza inizio a spogliarmi. Marco sta ancora imprecando ma è già in mutande. Ne approffito per dare un'occhiata in giro, la fauna della camerata è veramente varia si va dal super palestrato fighetto e depilato al ciccione. Marco il mio vicino anche lui come me è in sovrapeso ma ha un bellissimo petto coperto da peli neri e grigi. Quando toglie le mutande non riesco a vedere bene davanti.  Ora è di fronte al suo armadio ha un culo da sballo. Tutti ci vestiamo con mutande tipo boxer e completo tipo militare.
  • Nell'armadio GIALLO mettere oltre ai propri vestiti, orologi, anelli, , orecchini, cellulari, palmari, macchine fotografiche, lettori CD  MP3 ipod video giochi o altri oggetti.
  • Chiudere a chiave i propri vestiti scrivendo il proprio nome sull'apposita targhetta. ma non siamo in Svezia sembra un campo di concentamento: in ogni armadio VERDE ben in evidenza c'e matita (tipo IKEA) che possiamo utilizzare.
  • Consegnare le chiavi al Sig. Johanssons. Ci siamo cambiati tutti sembriamo in un campo di epurazione cinese, c'è chi è preoccupato altri se la ridono. Io sono solo incuriosito
Si apre la porta riappare il soldato ragazzino di prima unica cosa che capiamo Johanssons ha in mano un cestino, non ci vuole un gran quoziente intelletivo dobbiamo dargli la chiave dell'armadio giallo con dentro i nostri vestiti.
Dice qualcos'altro in svedese.
Fortunatamente indica una bacheca sulla parete vicino alla porta di ingresso.
12.00 Istruzioni da parte del Sig. M. Johanssons
12.30 Pranzo
14.00 Attività
18.30 Cena

Sono le, nessuno di noi lo sa, orologi dentro l'armadio. Io e marco decidiamo di di uscire dopo aver visionato e utilizzato i bagni o meglio stanza con 6 turche, 6 lavandini e 6 docce.
Unica forma di riservatezza dei pannelli di legno che arrivavano a 30 cm da terra tra una turca e l'altra.
- Qui è tutto "open space" -cerco di far sorridere Marco inutilmente
- Guarda dove c... ci hanno mandato - Brontola ancora mentre nella turca accanto sta pisciando.
Fuori è uno spettacolo della natura verde unica traccia di civiltà la nostra casa rossa e un gran orologio su un silos vicino: ore 11.30
-Perfetto abbiamo mezzora facciamo due passi fino al lago?-
-Vada per il lago- Risponde Marco forse un po' riappacificato dallo spettacolo della natura.
Al lago incontro, stentando a riconoscere, la mia collega Luisa anche lei con la divisa.
Il silenzio e la pace è interrotta da una campana dell'orologio.
 - Forza Johanssons ci aspetta - dice Luisa e tutti ritorniamo alla casa
Piano terra una grande sala con dei tavolini in legno e panche
Entra Johanssons ma è un'altro anche lui biondo ma è più grosso e non è più un bambino avrà più o meno 45/50 anni.
Parla uno stentato inglese condito da poche parole in italiano riusciamo tutti a capire che questi giorni saranno di attività fisica e allenamento della nostra squadra che terminerà  con una gara contro il pullman n. 2, che avevamo perso. Dovremo imparare a collaborare e a fidarci dei colleghi di fronte a situazioni difficili che gli istruttori ci proporranno. Presenta gli istruttori:
Signora  Ann Sjöberg
Signor Klaus Johanssons
Ed io Mikael  Johanssons
Per togliere subito ogni dubbio il cognome Johanssons qui in Svezia è più comune del vostro Rossi, pertanto tra me i il sig. Klaus non c'è nessun rapporto di parentela.
-Dimenticavo, non avrete personale di sevizio solo il cibo, sarà già pronto, inutile ricordare pertanto che l'ordine della casa dipende dalla vostra cura e il voto che io darò per questo farà parte del punteggio della gara finale contro il pullman 2 -
La riunione ha temine andiamo in cucina, una grande stanza dove con ordine maniacale ci sono 20 vassoi dovrebbe essere il nostro pranzo.
Salmone, Burro, Pane di segale, penso uno stufato e cetrioli giganti.
-OK- vada per il pranzo svedese io e Marco ci sediamo vicini
Qualcuno sbotta ma non c'è niente da bere, io mi alzo torno in cucina in un pensile trovo delle caraffe e dei bicchieri, ne riempio una al rubinetto e porto alcuni bicchieri per i miei vicini, dopo il mio esempio altri fanno altrettanto.
Fine pranzo riponiamo i vassoi nell'apposito contenitore, ma caraffe e bicchieri vanno lavati e riposti nel pensile per oggi lo faccio io.
Le prove sono di tipo militare percorso ad ostacoli dove tutti dobbiamo arrivare simultaneamente pertanto dobbiamo aiutarci in quei ostacoli dove qualcuno di noi si trova in difficoltà.
Gli istruttori bloccano subito i soliti che vogliono fare la gara, invitandoli invece a risolvere le difficoltà di chi rimane indietro.
Il grosso orologio suona le 17.00 La signora Ann Sjöberg ci comunica fine corso ora ognuno può decidere cosa fare.
Torniamo in camera pronti per una doccia, prevedevo la coda, invece nessuno vuole iniziare tutti si trastullano vicino al proprio letto e armadio.
Marco - Tu vieni per una doccia oppure aspetti ore finché una alla volta non tocca il tuo turno?-
- No arrivo volevo solo controllare quante mutande e magliette ci hanno dato prima di pensare al bucato-
- Anch'io ho controllato  4 mutande e 4 magliette, il bucato si farà domani-
Infradito plastica e telo spugna verso la doccia.
Come già detto non esistono box doccia ma una fila di docce con dispense shampoo/sapone ogni due. C'erano già due nostri colleghi che avevano occupato la prima e l'ultima doccia io e Marco ci mettiamo al cento, sulla parete opposta appendo il mio telo.
Mentre mi lavo cerco di verificare i miei vicini. Estrema sinistra vicino all'ingresso il super palestrato fighetto e depilato. NO. Estrema destra tipo intellettuale troppo magro. NO. Marco invece è veramente interessante.
Non è più un ragazzo, corpo abbastanza peloso, pancetta soda, sedere speciale, ed ora sotto la doccia calda un discreto affare quello che più attira la mia attenzione delle palle pendenti e grosse tipo toro.
Finiamo la doccia ed ecco che arrivano anche gli altri colleghi.
Rientriamo in camerata assieme, infilo boxer e maglietta puliti opto per pantaloni corti sistemo bene i pantaloni e la casacca che ho adoperato per il primo giorno di corso. Domani li riutilizzerò.
Invito Marco ad uscire.
 - Scendi intanto io finisco di sistemare l'armadio -
Dopo poco è già fuori. Senza decidere ci avviamo verso il lago. Poi su un pontile in legno che arriva oltre 50 metri dalla riva.
Qui si può anche fare il bagno. Utilizzando la scaletta si evita, al momento dell'uscita, anche il fango della riva.
Vediamo un piccolo capanno costruito  in mezzo alla vegetazione a pochi metri dal pontile. Scopriamo che si tratta di una sauna, tutta pulita penso ancora funzionante.
-Guarda qui ci sono le istruzioni - mi chiama Marco.
Appeso alla porta di ingresso un foglio pastificato scritto svedese e inglese da le indicazione di come accenderla e che di libero uso per gli ospiti.
Ha il riscaldamento tradizionale a legna. Sul retro c'è la legna da utilizzare e vicino al bruciatore legnetti fini e fiammiferi.
- Forza l'accendiamo poi si viene a fare la sauna, ha solo quattro posti per questa sera ce la teniamo per noi -  dice Marco, finalmente con tono allegro
-OK tu resta finisci l'accensione io vado in camera a prendere gli asciugamani, posso aprire anche il tuo armadio -
-Certamente -
Senza correre vado diretto in camera, la maggior parte del gruppo è già in cucina la cena.
Al mio rientro trovo Marco è quasi eccitato come un ragazzino che riesce a far funzionare un giocattolo nuovo.
-Guarda ci sono anche delle altre istruzione di come allestire l'interno ho già preparato tutto, all'interno ci sono già 27 gradi. Qui dice che è bene iniziare con temperature più basse max 30-35 gradi  poi aumentare dopo una sosta all'esterno. Prima di entrare fare una doccia. E' qui dietro dalla parte opposta alla legnaia all'aperto c'è un cipolla di una doccia e l'acqua corre poi al lago.-
Bello grande c'è un cartello NO SHAMPOO NO SOAP.
-Dimenticavo è venuto il mio collega Alberto, l'ho invitato, non hai problemi?-
-No - Accidenti mi sarei goduto lo spettacolo delle tue palle grosse ma questo come sarà!
Di li a poco ecco Alberto.
-Ciao io sono Valerio-
-Piacere-
E' molto più giovane di noi avrà massimo 30/35 rasato per nascondere una precoce calvizie Ben piazzato.
Pochi commenti sulla sorpresa del corso sull'idea di fare una gara con il pullman 2 e su come poter far fare l'intero percorso a Francesco B. (ciccio).
-OK 30 gradi è pronta- dice Marco dopo aver buttato un'altro tocco di legno.
Utilizzo una panchina li vicino dove appoggio pantaloni mutande maglietta vado a fare la doccia
-Ca.... e fredda- dopo una velocissima bagnata mi giro, Marco è già pronto per fare altrettanto
-OK ti aspetto sei tu l'esperto ora-
Riesco a vedere poco Alberto ma quel poco che vedo è veramente buono
Sono nudo, anche un po infreddolito,  in attesa dell'arrivo degli altri davanti all'ingresso della sauna.
Eccoli anche loro nudi.
- Prendi i teli - - non servono per coprire è solo una questione di igiene, così dicono le istruzioni-
Marco il nostro nuovo esperto in sauna.
Entriamo l'ambiente e piccolo e già si gode il caldo.
-C.. che bello- Finalmente rilassato Marco
-Non l'avevo mai fatta - Dice Alberto
-Mi sa che siamo tutti novellini- Dico io.
Ora la temperatura aumenta Marco versa dell'acqua sopra delle pietre e subito la piccola stanza si riempio di vapore.
Ora riesco a vedere bene le stupende palle di Marco pendenti per il caldo, la vista e la vicinanza mi fa muovere l'uccello. Cerco di pensare ad altro mi giro. Oh cazzo! Alberto ha l'uccello in tiro anche se cerca di nasconderlo.
Finalmente è Marco a sdrammatizzare la situazione -Mi sa che questo bel caldo sta facendo bene a tutti- così dicendo prende in mano il suo cazzo più che bazzotto-.
Avrei voglia di succhiare con cura entrambi, ma restiamo ognuno fermi al nostro posto, trastullando il proprio uccello.
Alberto - ma anche tu Marco sei circonciso!-
 - Ho avuto dei problemi dei aderenze da bambino e mi hanno tagliato ho solo un lontano ricordo-
- Per me è stato ben diverso è successo un anno fa, una fimosi da adulto abbastanza rara, piuttosto fastidioso, Ora tutto OK - così dicendo mostra orgoglioso il su bel cazzo duro.
No so chi ha cominciato, ma dopo poco siamo tutte tre appiccicati. Ne approfitto anche per per giocare con le stupende palle di Marco.
-Ma come sono grosse!-
Riesco a malapena baciarle che già Alberto Da dietro cerca di infilare Marco.
-Mi sa che dobbiamo smettere, potrebbero arrivare gli altri - Cosi dicendo Marco velocizza la segna ad Alberto e lo fa venire.
Io Prendo in bocca il cazzo di Marco che velocemente mi riempe la bocca mentre Alberto riesce a farmi venire facendomi una strana sega da dietro.
Veloce pulizia usciamo per una pausa.
Lontano vicino al lago ci sono dei nostri colleghi che stanno chiacchierando.
Ora con i cazzi mosci ci diamo una rinfrescata sotto la doccia. Marco ci offre da bere l'acqua del rubinetto è potabile.
Si rientra in sauna ora la temperatura è veramente alta. Sarà il caldo o il sesso fatto in fretta poco fa ma siamo tutti piuttosto spossati e ci sdraiamo sui nostri teli.
Passano i minuti ora anche in silenzio, nessuno ha voglia di parlare o commentare quello che è appena successo.
La temperatura sale ancora e la stanza dopo l'ennesimo ciotola di acqua versata sulle pietre è satura di vapore.
Si sente parlare forte qualcuno si sta avvicinando.
-Facciamo un bagno nel lago- Dice Marco
-OK-
-Si-
- Allora si parte di corsa giù al pontile e via in acqua così come siamo no, telo, mo mutande!!
Come tre orsi usciti dalla tana calda usciamo; drippliamo alcuni colleghi che erano sul pontile e via in acqua; l'acqua è freddissima ma la sensazione è piacevole.
I colleghi ridono stupidi del nostro spettacolo. Ora arriva il bello, dobbiamo risalire.
Marco incurante di tutti risale la scaletta mettendo in mostra tutta la sua chincaglieria, io e Alberto lo seguiamo, ora senza correre ritorniamo verso la nostra sauna, una doccia, e di nuovo al calduccio.
Intorno alla capanna c'è quasi tutti il pullman n. 1 usciamo avvolti nel nostro telo bianco.
-Ma come l'avete trovata? - Possiamo farla anche noi?- L'acqua era fredda?-
Ci assalgono di domande dopo esserci asciugati incuranti dei presenti togliamo il telo e ci rivestiamo.
Ora possiamo rispondere, in particolare Marco, il nostro esperto in sauna, da sfoggio della sua cultura imparate sui foglietti delle istruzioni.
Tutti hanno appena mangiato, Marco gli avverte di evitare di farla durante la digestione. Dopo le dovute manutenzioni al capanno sauna noi rientriamo in cucina prendiamo i nostri tre vassoi rimasti con la cena.
A tavola io commento il coraggio che abbiamo avuto di uscire nudi davanti a tutti.Alberto ricorda anche la nostra avventura dentro il capanno.
Allora Marco mi confessa che la sauna l'aveva trovata appena arriva Alberto, e che loro lavorano nello stesso ufficio e altre volte hanno avuto occasione "divertirsi".
-Accidenti ecco perché  è stato così facile l'inizio! - dico io
I due avevano già preparato tutto ed io sono stato la preda.
La mattina seguente ho ho saputo che, a tarda sera, altri hanno usufruito della sauna.
Il corso durava 4 ore al mattino e 3 ore al pomeriggio anche se i percorsi è le prove erano dure, a detta degli istruttori stavamo migliorando.
Inutile dire che i nostri incontri si sono ripetuti anche in altre occasioni .
Ma la cosa speciale che si è verificata, cominciando dalla banale doccia, dove tutti assieme si entrava, e nudi si aspettava il turno che si liberasse una doccia, sembravamo dei commilitoni.
La sera prima di cena il capanno della sauna era sempre occupato, i più spavaldi facevano il bagno al lago senza neppure utilizzare la sauna.
Un po per risparmiare le mutande ed evitare bucati inutili un po perché ci eravamo liberati di inutili tabù  sempre di più erano quelli che in riva al lago viaggiavano liberamente nudi.
I giorni passarono velocemente allenamenti sempre più impegnativi ma il pomeriggio fino a tarda sera (il sole spariva alle 11.15)  chiacchiere, passeggiate tra il bosco,  bagni al lago, sauna, c'era anche chi ne approfittava per una bella abbronzatura integrale.
Il pullman 1 è veramente diventato un gruppo.
Arriva fine corso, purtroppo non abbiamo vinto la sfida con il pullman 2.
Ultimo giorno libero questo pomeriggio si rientra in città e domani a Milano.Al mattino presto consegnano le chiavi del nostro armadi con abiti civili. Nessuno ne sente la necessità , nessuno si cambia tutti vogliono gustare queste ultime ore di vera pace.
C'è chi come noi salta il pranzo per potersi fare un'ultima sauna, un ultimo bagno al lago.
Rientro in camera già alcuni stanno lentamente rivestendosi con i loro abiti, con molta nostalgia lo faccio anch'io, possiamo tenerci gli abiti che abbiamo usato in questi giorni, tutti adoperano la borsa militare a nostra disposizione e la riempiamo dei vestiti usati. E' forse come portare a casa un po di questi stupendi giorni passati assieme.
In pullman Marco non è con me, rientro in albergo e poco dopo partenza per l'aereoporto, arrivo a Milano.
Grandi saluti strette di mano ognuno rientra a casa.
Marco prima di partire mi abbraccia forte:
-Noi dobbiamo rincontraci anche in Italia, non trovi?-
-Si certamente-
Mi passa due biglietti Marco G. e-mail xxxxx@xxx cell 33xxxxx Alberto S e-mail xxxx@xxxx cell 33xxxxx.
Non posso fare altrettanto ma la sera stessa davanti al mio pc scrivo ad entrambi per inviare i miei recapiti.
Valerio

domenica 2 ottobre 2011

Racconto di Pelatone: Canazei

La mia compagnia decide di andare con lo sci club di C. a sciare a Canazei. Un weekend lungo dal giovedì alla domenica. Dico non vengo, visto che non sciavo da 20 anni. se vengo mi annoio. comunque mi convincono. arriviamo in un bellissimo hotel, con tutti i confort. piscina, solarium, sauna, sala fitness. non male. arriviamo la sera tardi mi tocca in camera l'amico più rompicoglioni che ci sia. niente fumo, finestre chiuse, riscaldamento a palla.
la mattina dopo la compagnia va a sciare ed io decido di fare un giro in paese. Canazei in 10 minuti la giri. Quindi rientro in albergo. Scelta, libro, piscina, palestra, sauna. Vada per la sauna, per me novità assoluta.
Vado in camera, accappatoio, doccia ed entro. caldo bestiale ma è l'umidità che da fastidio. qualche persona è stesa, niente di eccezionale, comunque un'occhiata ai loro bassi ventri la do, ribadisco niente di particolare. Dopo qualche minuto resto solo e sto pensando di uscire, non resisto. si apre la porta ed entra un signore sui 55/60 anni, per renderti l'idea hai presente il finlandese dello spot della ricola. quello era il genere.
Saluta in tedesco ed io rispondo in italiano. Con un forte accento tedesco, mi chiede se può abbassare un po la temperatura, va bene, si alza e nel movimento si apre l'accappatoio. Boom. Tutto un batuffolo di pelo sale e pepe con una pancetta soda, e giù un bel ciondolo circonciso.
Non so se ho indugiato troppo con lo sguardo, lui chiude l'accappatoio e mi si siede più vicino. Piacere Jacob, piacere Gianni. soliti convenevoli di dove sei. Rimini, lui Stoccarda.
E’ a Canazei per il fine settimana. mi racconta che era vedovo, era stato sposato con un'italiana e venivano spesso a Canazei e cosi lui quando può ci ritorna. Comunque io con la coda dell'occhio cercavo di intravedere tra le pieghe dell'accappatoio, qualcosa, poi lui mi guarda, fa un sorriso ed apre l'accappatoio.
L’uccello gli era diventato barzotto a me il cazzo barzotto mi fa impazzire.[è verissimo NDR]
Lo guardo, rido ed allungo la mano. Lui fa lo stesso. ci guardiamo e lui dice: - Qua non si puo-.
Ggli spiego che in camera sono con un amico, 
- Allora vieni da me sono solo.
Il tempo di rientrare in camera, cambiarmi e mi fiondo davanti alla sua porta. Mi riceve in accappatoio, chiude la porta e mi sbatte contro di essa e mi ritrovo la sua lingua in bocca e la mano sull'uccello.
Senza mai smettere di baciarmi, mi spoglia e poi incomincia a scendere giu con la lingua, prima fermata capezzoli, pancia, ombelico, con fermata. Io ridevo perché i peli della sua barba mi facevano il solletico ed in fine, capolinea Incomincia a leccare e piano piano lo ingoia. Gli dico vai piano che qui esplodo.
Lo sollevo,e tocca a me . Mi perdo nel suo pelo, lui intanto dice qualcosa in tedesco che non capisco. Scendo giu piano la mia lingua lo lava e mi fermo ad ammirare il suo bel cazzo, ora non più barzotto me ben dritto. Una goccia appare sulla cappella, la lecco. È dolcissima mi ricorda le gocce che a volte sono sui fichi maturi. Non ci penso due volte e lo faccio sparire a fatica in bocca, anzi in gola.
Lui continua a mormorare parole in tedesco, lo guardo, non potendo parlare, lui capisce e mi dice, piano, piano.
Mi rialzo e finiamo nel letto (meno male matrimoniale visto la nostra stazza) mi stendo e gli dico coricati su di me. Io adoro la pancia.
Ci baciamo lungamente e poi mi ritrovo con il suo cazzo in bocca e lui il mio, Mi piace leccargli la punta . Geme e allora lui sposta la sua bocca dal mio cazzo al mio culo. Mi lecca, morde e mi penetra con la lingua. Fai piano se no vengo, lui allora me lo riprende in bocca e inizia a spompinarmi, ed io mi rituffo sul suo cazzo ed incomincio anch’io a sbocchinarlo ma sento che sto per venire e glielo dico e lui accellera i movimenti, vengooo nella sua bocca. Lui manda giù tutto e continua a leccarmi. Gli dico adesso tocca a te.
Gli lecco il buco lungamente,geme, mi bagno un dito e piano piano lo infilo.
I gemiti aumentano.Incomincio a leccargli la cappella e con la lingua percorro il tragitto fino alle palle, nel mentre il mio dito gli lavorava il culo. Ritorno in cima e mi ci tuffo , i gemiti aumentano, aumento il ritmo della bocca e del dito poi sento un ruggito e mi ritrovo la bocca piena di sborra che mando giù sen non voglio affogare. Dopo qualche minuto ci ritroviamo affianco ancora ansimanti. Ci guardiamo e ci scambiamo un lungo bacio. Ci facciamo una doccia, mi diverto ad insaponarlo (ma quanta schiuma produce un corpo peloso) e lui insapona me. Ci baciamo lungamente e dopo esserci asciugati a vicenda ci stendiamo sotto le coperte. Dalla finestra si vedono le montagne innevate.
Incominciamo a parlare, curioso gli chiedo come mai sia circonciso e lui mi dice sono ebreo. I suoi genitori scapparono dalla Germania Nazista alla fine degli anni trenta. Si rifugiarono in Svezia, dove Jacob è nato

 Ma visto che anche in Svezia le cose si mettevano male i suoi emigrarono in America. Rientrarono in Germania (Stoccarda) dopo la fine della guerra. Il padre riuscì a riaprire la loro vecchia fabbrica di pezzi di ricambio per macchine agricole ed adesso quella fabbrica la gestisce Jacob. Durante una vacanza in Italia, a Sirmione, aveva conosciuto la moglie, che era morta 6 anni prima. Aveva due figli un maschio che viveva in america ed una figlia sposata ad un italiano che viveva in Toscana e che sarebbe arrivata a Canazei l’indomani.
 Io gli raccontai della mia vita e del mio compagno con cui avevo appena chiuso dopo sette anni. Mi confessò di non aver avuto mai rapporti con uomini durante il matrimonio. Ma di aver rivisto qualche anno addietro un compagno di collegio con cui da ragazzo aveva più che altro giocato. Si vedono ogni tanto e si fanno compagnia a letto.
Si era fatta ora di pranzo e così mi invta a pranzare con lui. Accetto. Il pranzo è stato solo un intermezzo nel nostro parlare.
Ad un certo punto mi guarda e mi dice, vuoi passare la notte con me? Non ho mai dormito con un uomo. Poi domani arriva mia figlia con i nipoti e non so se potremmo rivederci. D’impulso gli rispondo di si e penso cosa racconterò alla compagnia.